Non vuoi la mascherina? In Indonesia scavi le fosse ai morti

La punizione imposta dalle autorità indonesiane. Così stanno anche sopperendo alla carenza di manopodera dei servizi di pompe funebri locali

Non vuoi la mascherina? In Indonesia scavi le fosse ai morti

In Indonesia, nella provincia di Giava Orientale, le autorità locali hanno ideato una macabra soluzione al fine di indurre gli abitanti del posto a indossare le mascherine anti-Covid: costringere i trasgressori a scavare tombe per le vittime di coronavirus. Il governatore provinciale ha esplicitamente presentato tale punizione ai danni di chi non porta i dispositivi di protezione come un provvedimento inteso a incentivare i comportamenti responsabili dei singoli e a frenare i contagi. Finora, l'epidemia ha causato nel Paese islamico 225.030 contagi e 8.965 vittime, con la capitale Giacarta che ha ultimamente reintrodotto il confinamento obbligatorio, costringendo a casa 10 milioni di abitanti per le prossime due settimane.

A dare risalto alla pensata delle autorità di Giava Orientale, per la precisione del distretto di Cerme, sono stati innanzitutto i quotidiani locali, secondo cui la punizione citata sarebbe stata già inflitta a otto trasgressori dell'obbligo di indossare le mascherine. L'ideatore della misura di deterrenza è stato identificato dalle agenzie di stampa del Paese come Suyono. Nel dettaglio, l'applicazione della misura punitiva consiste nell'obbligare i riottosi a rimuovere il terreno al fine di ricavare una fossa e a sistemare quindi all'interno di quest'ultima delle assi di legno. A collocare le salme delle vittime di Covid all'interno delle fosse scavate dai soggetti in punizione provvedono poi i funzionari della provincia indonesiana. I soggetti puniti per non avere indossato le mascherine, nell'effettuare tali scavi punitivi, non possono appunto proprio toccare i corpi delle vittime di Covid.

Nel Paese asiatico, le sepolture avvengono tradizionalmente nella nuda terra, senza casse o sarcofagi in cui collocare le salme. Le autorità del posto, in aggiunta, non permettono neanche la cremazione o l'imbalsamazione dei cadaveri.

Oltre a promuovere il senso di responsabilità sanitaria nella mente dei cittadini, il provvedimento dissuasivo inventato da Suyono sarebbe anche diretto a sopperire alla carenza di manodopera che stanno scontando i servizi di pompe funebri indonesiani. Ad esempio, nel locale cimitero pubblico di Ngabetan sarebbero ormai rimasti in servizio solamente tre becchini. Costringere chi non indossa la mascherina a scavare fosse nei camposanti servirebbe appunto anche a garantire la continuità dei servizi di tumulazione, a rischio per colpa della scarsità di personale.

In precedenza, una misura dissuasiva altrettanto

macabra, sempre rivolta ai trasgressori dell'obbligo di indossare le mascherine, era stata messa a punto a Giacarta, con delle casse da morto vuote collocate nei pressi di alcuni trafficati incroci della megalopoli asiatica.

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