Dopo la valanga di voti a favore della legalizzazione dell'aborto in Irlanda, ora le attiviste hanno iniziato la loro battaglia anche in Irlanda del Nord, unica regione della Gran Bretagna dove ancora esiste un bando in questo senso, tranne in quei casi in cui l'interruzione di gravidanza sia l'unico modo per salvare la vita alla madre.
La portabandiera del movimento a Belfast è Sarah Ewart, che nel 2013 per abortire fu costretta ad andare in Inghilterra, dopo che i medici le avevano detto chiaramente che il suo bambino non aveva possibilità di sopravvivere fuori dal ventre.
C'è però un problema non da poco con cui chi vuole anche per l'Irlanda del Nord un cambiamento come quello in atto a Dublino deve confrontarsi: il fatto che dal luglio 2017 a Belfast manca un governo, ragion per cui le attiviste hanno rivolto la loro attenzione verso Londra, chiedendo al premier Theresa May di fare qualcosa.
Sarah Ewart travelled to England for an abortion after she was told her unborn child would not survive outside the womb. She says change is needed in Northern Ireland. pic.twitter.com/WGmyoXEgMn
— BBC News NI (@BBCNewsNI) May 28, 2018
"Se ci fosse un'assemblea qui, saremmo alla loro porta a pregare, ma non c'è e chiediamo a Westminster e a Theresa May", ha detto alla Bbc la Ewart, mentre nella capitale 160 parlamentari hanno già firmato una lettera vergata da Stella Creasy (Labour), che chiede al governo di prendere una posizione. Ora bisogna "negoziare con i partiti nordirlandesi e legiferare senza perdere tempo", sostiene Shami Chakrabart, ministro della Giustizia del governo ombra.
"La volontà del popolo è quella di proteggere le vite di chi deve ancora nascere e proteggere la vita della madre", ha detto però sul tema pochi giorni fa Arlene Foster, leader del Partito Democratico Unionista (Dup), che sostiene il governo di minoranza della May, ma è fermamente anti-abortista.
Sul tema dell'aborto entro la fine dell'anno dovrà esprimersi anche la Suprema corte britannica. Il quesito che si pone di fronte ai giudici chiede se la legge attualmente in vigore a Belfast sia o non sia incompatibile con i diritti umani.
Insieme
all'Irlanda del Nord soltando Andorra, Liechtenstein e San Marino restano in Europa contrarie alla liberalizzazione. Le attiviste neerlandesi hanno già annunciato che inizieranno a distribuire pillole abortive nel Paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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