Continuano ininterrotti da tre giorni i roghi che stanno devastando il nord di Israele e hanno costretto le autorità ad evacuare almeno 60mila persone, mentre le forze di sicurezza indagano, nella convinzione che almeno alcuni di questi incendi abbiano un'origine dolosa e un intento politico.
Due mesi di siccità e forti venti non aiutano gli sforzi contro gli incendi, per i quali sono stati inviati anche due Canadair dai vigili del fuoco italiani, decollati da Lamezia Terme e Ciampino, inviati a supporto delle operazioni in atto a sud di Gerusalemme e nell'Alta Galilea.
Secondo la stampa locale i roghi non sarebbero il risultato di azioni combinate da parte di un'organizzazione, ma casi isolati, ancorché in alcuni casi di natura dolosa.
Due Be-200 sono stati inviati da Mosca e Grecia, Croazia, Cipro e Turchia hanno acconsentito a partecipare alle operazioni di soccorso.Particolarmente problematica la situazione nell'area di Haifa, dove secondo le autorità locali ci sarebbero diversi incendi nel perimetro cittadino.
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