Cibo, cultura e politica. In Israele è scoppiata la polemica dopo che il ministro della Sanità, Yaakov Litzman, ha preso di mira le diete alimentari non salutari. In particolare se l'è presa con la catena di fast-food McDonald’s. "Non c’è bisogno - ha detto alla conferenza annuale della società israeliana di cardiologia - di mangiare cibo spazzatura. Fuori McDonald’s. Non c’è bisogno di mangiare da loro". Liztman, che è un religioso del partito "Torah Unita", si è poi detto consapevole delle possibili ricadute politiche delle sue affermazioni ed ha aggiunto - citato dai media - di aver scelto di diventare ministro della sanità "perché quello è un posto dove si possono salvare le persone".
McDonald’s ha risposto al ministro accusandolo di "essersi espresso in maniera non scientifica e di aver scelto affermazioni populiste. In Israele la compagnia da una decina di anni ha avviato una riforma alimentare altamente apprezzata anche in Europa, : riducendo la quantità di grasso nella carne, eliminando i grassi trans dalle patatine fritte, eliminato i due terzi degli oli saturi nei prodotti fritti, abbassato i livelli di zucchero e sodio in tutti i prodotti e pubblicizzato gli ingredienti di ogni articolo venduto nella catena".
E ha concluso in questo modo: "Se il Ministero della Salute fosse interessato alla scienza nutrizionale, si renderebbe conto che McDonald di Israele, dopo la rivoluzione salutista che ha avviato, è parte della soluzione, non il problema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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