"Johnny il Talebano", l'americano unitosi ai terroristi e catturato in Afghanistan nel 2001, immortalato nudo, legato e bendato su una barella in alcuni scatti che fecero il giro del mondo, uscirà dal carcere tra meno di due anni. Condannato a 20 anni dal tribunale federale di Alexandria (Virginia), Jon Walker Lindh è riuscito ad evitare l'ergastolo grazie a un accordo tra l'accusa e i suoi avvocati. Ora ha 36 anni, ha quasi finito di scontare la sua pena e uscirà di prigione da cittadino irlandese ma senza rinunciare al radicalismo e all'ideologia violenta ed estremista che lo ha accompagnato nel Medio Oriente.
Un motivo di forte preoccupazione per il governo degli Stati Uniti, secondo quanto riporta Foreign Policy, che ha pubblicato due documenti inediti molto importanti: il primo rende pubbliche alcune conversazioni eloquenti tra Lindh e altri detenuti mentre l'altro, firmato dal National Counterterrorism Center, espone le preoccupazioni dell'agenzia in merito a questa vicenda. Il carcere non l'avrebbe cambiato e, una volta libero, sarebbe pronto a proseguire ciò che aveva iniziato nel nome dell'estremismo islamista.
Johnny il Talebano “continua a sostenere la jihad internazionale”
Secondo il NTCT, l'organizzazione del governo degli Stati Uniti d'America preposta al coordinamento di tutte le attività - nazionali ed internazionali - in materia di anti-terrorismo, infatti, “a partire dal maggio 2015, John Walker Lindh, che dovrebbe essere rilasciato nel maggio 2019, ha continuato a sostenere la jihad globale scrivendo e traducento testi violenti ed estremisti” - si legge nel documento redatto a inizio anno dall'agenzia. Il rapporto, datato gennaio 2017, dà l'idea di come la comunità d'intelligence guardi con grande preoccupazione la prospettiva di liberare cittadini americani che possono essere considerati delle potenziali minacce. Secondo il documento, infatti, si tratta di criminali recidivi molto pericolosi. In una delle conversazioni sopracitate, Lindh avrebbe ammesso che “avrebbe continuato a diffondere l'Islam radicale dopo il suo rilascio”.
Altri potenziali terroristi saranno liberi nei prossimi anni
Alla fine del 2016, erano 300 i detenuti per terrorismo negli Usa, di cui 80 arrestati negli ultimi due anni. Per il NCTC, “una parte dei 90 detenuti stranieri in carcere negli Stati Uniti che dovranno essere liberati nei prossimi cinque anni potrebbero proseguire l'attività terroristica” - si legge nella relazione, poichè essi “continuano ad essere radicalizzati o facilmente influenzabili dagli islamisti come già dimostrato all'estero”. Per il governo statunitense si apre una partita molto delicata: cosa farne dei possibili terroristi pronti a lasciare il carcere e sposare, ancora una volta, la causa della jihad e dell'islamismo. Concedere la libertà a soggetti potenzialmente molto pericolosi per la collettività rappresenterebbe una sonora sconfitta nella lotta al terrore. Come rileva Foreign Policy, al momento non esistono misure particolari o leggi in vigore per affrontare la questione. Il governo, al momento, non può fare nulla: al loro rilascio, questi soggetti verranno trattati come cittadini liberi.
Dallo Yemen al Pakistan prima di unirsi ai talebani
Walker si converte all'Islam sunnita in California all'età di 16 anni, dopo aver visto un film su Malcom X. Nel 1998 si reca in Yemen per studiare l'arabo e poi in Pakistan, per unirsi a un gruppo paramilitare nel Kashmir, che lotta per l'indipendenza dall'India. Nel 2000 si sposta in Afghanistan, prima degli attentati dell'11 settembre, per combattere a fianco dei talebani, che controllano gran parte del paese, facendo perdere ogni contatto con la sua famiglia. Lindh trascorre qui sette settimane in un campo d'addestramento militare vicino a Kandahar, utilizzato dai talebani e dai terroristi di Al Qaida.
All'FBI ha raccontato di aver incontrato Osama Bin Laden almeno una volta, il quale lo avrebbe personalmente ringraziato per la sua lotta in nome della jihad. Nel 2011, le truppe Usa catturano Lindh e altri combattenti talebani vicino a Maza-i-Sharif. Poche ore dopo, i suoi compagni organizzano una violenta rivolta in cui rimane ucciso l'ufficiale della CIA Johnny Michael Spann, insieme ad altre 500 persone. Poi la condanna negli Usa e gli anni passati in carcere, che non sono serviti a scalfire le sue idee estremiste.
"Johnny Il Talebano" si è assicurato la cittadinanza irlandese nel 2013, secondo quanto appreso dall'intelligence americana, che ha ottenuto grazie alla sua nonna paterna, Kathleen Maguire, cittadina irlandese di Donegal nata nel 1929. Proprio dall'Irlanda potrebbe ricominciare la sua vita fuori dal carcere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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