Lacrime di coccodrillo, dopo la strage ora sono tutti con l'Italia

Il governo tedesco: "L'Italia non è sola". La Spagna chiede intervento all'Onu. Parigi: "Aumentare controllo Mediterraneo"

Lacrime di coccodrillo, dopo la strage ora sono tutti con l'Italia

"L’Italia non è sola", ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla strage del Mediterraneo e sull’emergenza profughi. Dopo la strage il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha avuto contatti telefonici con Angela Merkel e François Hollande. Poi ha sentito anche Jean Claude Juncker e Donald Tusk. A parole sono tutti solidali con l'Italia, impegnata in prima linea nel soccorso dei disperati che cercano di trovare fortuna sfidando le acque del Mediterraneo. Nei fatti, però, l'Europa latita. Fa poco o nulla. Lascia tutto sulle spalle del nostro Paese.

Il governo spagnolo solleciterà una dichiarazione nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che al momento presiede, sull’immigrazione: lo ha reso noto il ministro degli Esteri spagnolo, Josè Manuel Garcia Margallo: "La questione è sufficientemente seria, grave e globale perchè siano gli organi competenti delle Nazioni Unite ad affrontare il fenomeno che sta mettendo a rischio la pace e la stabilità nel Mediterraneo", ha detto a Lussemburgo, per la riunione ministeriale del colleghi Ue. Margallo ha spiegato che il governo italiano ha rivolto la richiesta a Madrid dopo la tragedia di domenica notte; e ha aggiunto che pensa di fare una richiesta simile all’Assemblea generale dell’Onu perchè ritiene che le circostanze del naufragio di sabato notte "necessitano di un approccio globale", non solo Ue ma anche delle Nazioni Unite.

"Su questa tragedia non siamo stati all’altezza della situazione" ha detto ai microfoni di Rmc il portavoce del governo di Parigi, Stephane Le Foll. C’è bisogno, ha aggiunto, di "aumentare la sorveglianza nel Mediterraneo". "L’Europa ci fa vergogna", dice l’ex ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner, intervistato dal quotidiano Le Parisien. "Sorpresa e indignazione non bastano più, non facciamo finta di sorprenderci, era almeno da un anno e mezzo che sapevamo delle migliaia di morti nel Mediterraneo. Circa settecento, se il bilancio verrà confermato, è spaventoso. Da troppo tempo abbiamo lasciato gli italiani soli per gestire questo problema, accogliendo come possono tutti questi naufraghi. Possiamo dirgli grazie. Ma in questa vicenda l’Europa è colpevole di mancato soccorso a persona in pericolo, ci fa vergogna".

"Dobbiamo avere un ampio spettro di contribuzioni, da una parte per aiutare l’Italia, dall’altra per affrontare i crescenti conflitti in Libia, Africa e Medio Oriente".

Lo afferma il ministro degli esteri danese, Martin Lidegaard, specificando che "non c’è una soluzione unica, ma serve un approccio globale" e che la Danimarca "è pronta a fare la sua parte, ma nel quadro di un "approccio comune europeo".

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