Dopo il trionfale esordio su Twitter, Edward Snowden torna a far parlare di sé. Qualche giorno fa, dalla Russia, dove vive da latitante ormai da oltre due anni, aveva aperto un proprio account sul popolare social network con l'intestazione più semplice possibile: snowden@. L'ex analista della Cia, le cui rivelazioni innescarono lo scandalo dell'Nsagate, aveva postato il suo primo cinguettio alle 18 ora italiana: "Can you hear me now?", 'Potete sentirmi adesso?', ha scherzato, servendosi di una frase stralciata da uno spot pubblicitario ma in realtà alludendo alla sua condizione di esule inseguito da un mandato internazionale di cattura.
La frase è stata ri-twettata ben 25.000 volte nel giro di appena un'ora, lo stesso lasso di tempo in cui si è guadagnato oltre 170.000 follower, aumentati poi in misura esponenziale nel prosieguo. Lui invece il proprio following si è limitato a concederlo a un unico utente, e non poteva che essere la National Security Agency, sua ex datrice di lavoro, che non ha dunque perso tempo a "stuzzicare" standole virtualmente con il fiato sul collo. La professione indicata da Snowden nel proprio profilo è quella di "direttore della fondazione 'Freedom of the Press'". L'estratto biografico prosegue con una precisazione: "Prima lavoravo per il governo. Adesso lavoro per l'opinione pubblica".
Adesso, Snowden fa parlare di sé per la dichiarazione che ha rilasciato alla Bbc: "L'agenzia di sorveglianza elettronica britannica
coinvolta nello scandalo Datagate, la Gchq, può ottenere il completo controllo degli smartphone senza che gli utenti possano fare qualcosa, la Gchq può manipolare i telefonini ascoltando e scattando foto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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