L'anno (da incubo) dei grillini

Il MoVimento festeggia l'anno nuovo ripercorrendo i successi del 2019. Ma non si rende conto che sta sprofondando

L'anno (da incubo) dei grillini

Il 2019 è stato l'annus horribilis del MoVimento 5 Stelle. Tutto è iniziato quest'estate, quando l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini ha deciso di staccare la spina al governo, spingendo i grillini nell'abbraccio (mortale) del Partito democratico. E, a questo punto, sono iniziati i guai seri. Non che prima non ce ne fossero, sia chiaro. Giggino è sempre stato un passo indietro al leader leghista e, ad un certo punto, ha anche cercato di imitarne lo stile comunicativo sui social, senza alcun successo. Ma è stata la crisi di governo di questa estate a fare la differenza.

Di Maio, almeno inizialmente, avrebbe voluto andare al voto. "Con il Partito di Bibbiano (ovvero il Pd Ndr) mai", diceva il leader grillino. Peccato che, poco dopo, Giggino si è trovato a governare e ad esser governato dal vero protagonista di questo esecutivo, Matteo Renzi, che, un giorno sì e l'altro pure, lascia intendere che i destini di questa legislatura passano da lui.

E poco importa che i grillini abbiano pubblicato oggi un post su Il blog delle stelle per ricapitolare tutti i successi di quest'anno: "Noi non abbiamo mai smesso di tener fede agli impegni presi con i cittadini e nonostante tutto, abbiamo continuato a lavorare per migliorare questo Paese e invertire la rotta", si legge con toni gloriosi sul sito.

Ma cosa è riuscito a fare realmente il MoVimento 5 Stelle? "Abbiamo trovato i 23 miliardi di euro necessari a congelare gli incrementi, scongiurando così l’aumento dell’#IVA. Inoltre, sono stati previsti per il prossimo anno 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori, mentre dal 2021 il fondo avrà una consistenza di 5 miliardi. Tra i provvedimenti più importanti non posso non citare il #RedditodiCittadinanza e #Quota100, che stanno restituendo la dignità a tutti quei cittadini per troppo tempo dimenticati". Ottimo il mancato aumento dell'Iva e anche per Quota 100, voluta però dalla Lega. Peccato invece per il reddito di cittadinanza, utile solamente per comprare Dom Perignon nei dintorni di Napoli. Prosit!

E poi l'elenco: spazzacorrotti, decreto clima e bonus asilo, solo per citarne alcuni. Il problema, vero, è che l'elenco del MoVimento 5 stelle rappresenta solamente uno specchietto per le allodole. I grillini erano entrati in parlamento con un unico obiettivo: aprirlo come una scatola di tonno. E allo stesso modo sono andati al governo: siamo pronti a cambiare tutto. Ma nulla è cambiato. Anzi, talvolta le cose sono peggiorate. E parecchio.

Ora il MoVimento 5 stelle si trova a vivere un momento di grande difficoltà.

Ha perso la propria carica "rivoluzionaria", si è normalizzato, ma senza diventare un vero e proprio partito di governo. Le crititche al leader politico, Di Maio, si fanno sempre più forti e precisi, segno che qualcosa nella sua gestione non funziona. E si vede.

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