"Sono carini ma non sono al sicuro". Con queste parole ha risposto un funzionario della Uefa a un giornalista che gli chiedeva i motivi della nuova regola introdotta in occasione delle partite di calcio: i bambini non potranno più scendere in campo una volta terminate le partite.
È ormai prassi comune che i giocatori portino i propri figli o i giocatori delle formazioni giovanili delle proprie squadre in campo dopo il fischio finale. I canali televisivi sono pieni di immagini di bimbi che corrono gioiosi nel prato verde, felici di poter dare un calcio a un pallone e di festeggiare la vittoria con i propri papà. Oppure di correre tra le loro braccia per consolarli.
A partire dalle prossime semifinali degli europei tutto ciò non avverrà più. "È una manifestazione sportiva e non una festa di famiglia" ha detto Martin Kallen, direttore Uefa, per motivare la decisione. "Lo stadio non è il posto più sicuro per i bambini piccoli".
Il problema, continua a spiegare, è che la loro presenza potrebbe indaffarare il personale di sicurezza, come gli stewards, che invece devono rimanere concentrati nel bloccare eventuali invasioni di campo e nel prevenire pericoli più gravi.Tutto ciò è figlio anche dell'allerta anti-terrorismo.
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