L'Austria erogherà sussidi solo a stranieri che conoscono il tedesco

Secondo gli esponenti della sinistra, il piano del governo rischia di condannare “migliaia di immigrati” alla “povertà assoluta”

L'Austria erogherà sussidi solo a stranieri che conoscono il tedesco

Il governo austriaco ha varato un nuovo provvedimento nel quadro della propria politica di “tolleranza zero” in ambito migratorio. L’esecutivo conservatore guidato dal cancelliere Sebastian Kurz ha infatti predisposto un piano mirante ad accordare sussidi e prestazioni sociali esclusivamente agli immigrati “meritevoli”.

In base alla legislazione attualmente vigente nel Paese, gli stranieri stanziati sul territorio nazionale hanno diritto a un assegno mensile di 300 euro, pagato loro dalle autorità dei singoli Länder. Obiettivo della riforma promossa dal cancelliere Kurz è invece attribuire il compito di erogare il sussidio in questione direttamente al governo centrale e, allo stesso tempo, condizionare la concessione del contributo economico al possesso, da parte dei beneficiari, di una “buona conoscenza della lingua tedesca”. Secondo Kurz, gran parte delle prestazioni sociali erogate oggi dallo Stato andrebbe infatti a vantaggio di stranieri “restii a integrarsi pienamente nella società austriaca”. Il cancelliere, sottoponendo a una rigorosa revisione i programmi assistenziali, mira a conseguire un duplice scopo: alleggerire gli oneri gravanti sulle casse federali e “premiare” gli extracomunitari che, frequentando con buoni risultati corsi di lingua tedesca, danno prova di volere realmente entrare a fare parte della comunità nazionale.

L’esponente conservatore ha giustificato con queste parole la riforma dell’assistenza sociale: “Una profonda revisione delle regole sull’erogazione di assegni e sussidi è assolutamente doverosa. Negli ultimi anni, il nostro Paese si è trovato costretto a fronteggiare una vera e propria immigrazione di massa e, di conseguenza, il bilancio federale ha significativamente risentito della crescita delle famiglie straniere indigenti stanziate sul territorio austriaco. Oggi, il 60% dei beneficiari dei programmi di assistenza sociale è rappresentato da immigrati. È quindi giunto il momento di condizionare l’erogazione dei sussidi all’effettiva volontà degli stranieri di integrarsi nella nostra comunità nazionale.”

Il piano del governo inteso a “premiare” gli extracomunitari in possesso di una “buona conoscenza del tedesco” è stato subito duramente criticato dagli esponenti della sinistra.

Ad esempio, Peter Hacker, membro del Partito socialdemocratico, ha bollato come “oltraggiosa” la riforma propugnata da Kurz e ha quindi tuonato: “Per colpa dei provvedimenti annunciati dall’esecutivo, migliaia di persone perderanno la loro unica fonte di sostentamento. Con l’entrata in vigore della riforma, nella sola Vienna oltre 33mila immigrati verranno di colpo condannati a vivere in condizioni di povertà assoluta.”

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