Le forze di polizia statunitensi sono spesso e volentieri criticate per la loro rigidità, fermezza e modus operandi. L'ufficio dello Sceriffo della Contea di Brevard, nella persona del Comandante Vic DeSantis, ci ha spiegato come funzionano veramente le cose.
La vita professionale di un agente di polizia (sia polizia che ufficio di uno sceriffo - paragonabili alla nostra polizia locale e di stato), inizia in un'accademia. "Nello Stato della Florida il numero di ore di addestramento nell'accademia di polizia è di 700 ore" -spiega il Comandante. Da notare è che 700 ore di lezione sono paragonabili a sette corsi universitari. Lo studio è suddiviso in moduli (o corsi) e gli allievi vengono promossi se dimostrano totale conoscenza del materiale sia teorica che pratica, come armi da fuoco, difesa personale e guida pericolosa.
"L'accademia delle forze dell'ordine è solo un primo passo nell'addestramento e funge da fondamenta per la conoscenza necessaria", continua a raccontare il dott. DeSantis. Infatti, gli agenti vengono poi sottoposti ad un orientamento di due settimane presso l'agenzia da cui vengono assunti. In questo orientamento gli agenti imparano la terminologia, le procedure, i protocolli (come per esempio come fermare un auto), la stesura dei verbali, gli standard di condotta, le funzioni dei computer in dotazione nei veicoli e l'uso delle armi d'ordinanza presso l'agenzia (pistola tattica, fucile a pompa tattico e fucile tattico). L'addestramento continua poi con un programma di addestramento e valutazione nel campo (Field Evaluation and Training Program - FETP) di 13 settimane, suddiviso in quattro fasi con un istruttore dove il neo-agente assume un ruolo sempre più dominante e l'istruttore ne assume uno sempre più osservante. Durante questo periodo fondamentale l'istruttore scrive un rapporto quotidianamente sul progresso dell'agente. "Da notare è che questi rapporti rimangono nella cartella personale dell'agente per tutta la sua carriera" - enfatizza DeSantis.
Al termine delle 13 settimane l'agente è pronto a prendere servizio "in prova" e dopo un anno il diretto supervisore raccomanda all'agenzia se mantenere il rapporto professionale o congedarlo per mancanza di performance o incompatibilità alla professione.
L'uso della forza letale è un fatto di cronaca molto coperto dai media (sia i nostri che quelli degli Usa) ed abbiamo chiesto al Comandante DeSantis come l'addestramento affronta questo tema. Gli agenti sono ben preparati sulle leggi e protocolli riguardanti l'uso delle armi e rafforzano la loro conoscenza con lo studio attento di casi passati. Questo è fondamentale per apprendere dove si trova il limite della legittima difesa. "Generalmente parlando, gli agenti di forze dell'ordine lavorano sotto la teoria della protezione personale o protezione di terzi. Intendo dire che agli agenti viene insegnato che l'uso della forza letale è appropriata solo se riescono a dimostrare una paura fondata di morte imminente o gravi danni fisici a loro stessi o ad altri" -racconta il comandante- "non esiste Stato Americano che permette l'uso della forza letale su un sospettato che scappa da un agente - a meno che l'agente non pensi che il sospettato stia per commettere un'azione che può risultare in un atto di violenza che possa causare morte o ferite gravi ad un altro membro del pubblico".
Si capisce che il sistema americano permette ai propri funzionari di pubblica sicurezza un'adeguata autorità quando si tratta di legittima difesa. La legittima difesa è un tema alquanto caldo nel mondo di oggi proprio come ammette il dott. DeSantis - "Nonostante i servizi dei media americani, le sparatorie che includono poliziotti, in relazione ai milioni di contatti con i cittadini ogni giorno, sono particolarmente rari".
È importante capire che gli agenti seguono una teoria di "force continuum". Cioè, un agente deve utilizzare un livello di forza uguale alle resistenza incontrata. Il livello può essere alzato solo per difendere se stessi o altri. Il Comandate DeSantis è molto esauriente sul tema - "Bisogna rammentare che l'uso di qualsiasi forza su un sospettato deve essere sempre adeguatamente documentato ed è in seguito revisionato da l'intera gerarchia di comando dell'agenzia per assicurare che quell'uso della forza fosse in conformità con le leggi dello Stato ed i protocolli dell'agenzia di polizia."
"Gli agenti sono sempre consapevoli che ogni loro azione in servizio -e non- è soggetta a scrutinio dalla loro agenzia, dalle corti e dal pubblico" - continua DeSantis - "detto questo non addestriamo i nostri agenti a preoccuparsi se devono usare forza letale. Li addestriamo a muoversi correttamente in linea con il loro addestramento e gli standard messi dalle corti per reagire alle minacce. Ogni agente che conosco è consapevole degli eventi che possono richiedergli di togliere una vita. Storicamente le corti americane (a tutti i livelli) hanno riconosciuto il fattore soggettivo della paura di morte o ferite gravi quando si parla di difesa personale da parte di agenti. Questo non significa che nessun poliziotto sia mai stato denunciato per uso improprio di forza letale -questo è infatti successo".
Uno tra gli elementi più interessanti e forse il più significativo è il rapporto con la magistratura. Anche se non si può generalizzare per tutti gli Stati Uniti, il dott. DeSantis spiega che per nella sua comunità le forze di polizia hanno un rispetto altissimo per la magistratura.
"Abbiamo una grandissima fiducia nei nostri giudici, ed anche se a volte si schierano dalla parte opposta, la grande maggioranza si pronuncia in maniera estremamente giusta, bilanciando i diritti dell'individuo contro gli interessi dello Stato" conclude DeSantis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.