Il (falso) mito dell'efficienza tedesca investito dallo scandalo Volkswagen

Lo scandalo Volkswagen ha fatto dire a molti che il mito dell'efficienza tedesca è arrivato al capolinea, in realtà pare non esserci mai stato

Il (falso) mito dell'efficienza tedesca investito dallo scandalo Volkswagen

Lo scandalo Volkswagen ha fatto dire a molti che il mito dell'efficienza tedesca è arrivato al capolinea, in realtà pare non esserci mai stato. Nella giornata di oggi il ministero dei Trasporti tedesco ha smentito con forza di essere stato a conoscenza dell'uso di un software per taroccare le emissioni sulle auto della casa di Wolfsburg, dicendo che il ministero "non era a conoscenza dell'utilizzo di una tecnologia sui controlli delle emissioni". Questo è solo l'ultimo capitolo di una serie di scandali che hanno colpito la Germania negli ultimi anni.

Prima del dieselgate c'è stato il disastro della compagnia Germanwings. Indagini successive allo schianto del volo 9525 hanno dimostrato che la compagnia aerea aveva sottovalutato per lungo tempo i disagi psicologici del pilota, Andreas Lubitz, che il 24 marzo ha fatto schiantare il volo sulle alpi francesi causando la morte di 150 persone. Non solo. Altre inchieste hanno evidenziato che i vertici della compagnia sapevano fin da subito che la causa dell'incidente era una manovra di uno dei piloti, ma all'inizio dava responsabilità ad altri fattori.

I fatti della Germanwings non sono i soli ad aver macchiato la fierezza teutonica. Sempre nel settore dei trasporti nel 2001 è finito nella bufera il servizio ferroviario tedesco. Tre manager della compagnia vennero arrestati per tangenti e appropriazioni indebite. Secondo gli inquirenti all'epoca i tre dirigenti intascarono milioni di marchi grazie alle tangenti pagate da ditte e privati.

Nemmeno il settore alimentare è rimasto immune all'inneficenza tedesca. All'inizio degli anni 2000 il settore agro alimentare venne colpito dallo scandalo dei polli. In diverse industre dell'agroalimentare venne impiegato un mangime per il pollame che conteneva un erbicida vietato nell'Ue perchè cancerogeno, il Nitrofen. Meno di dieci anni dopo, nel 2011, l'industria del pollame tedesco è finita, di nuovo, al centro della cronaca per migliaia di allevamenti contaminati con diossina. In pratica una delle più grandi aziende di fornitura di mangimi utilizzava olio non destinato alla filiera agroalimentare.

Dopo trasposti e alimentazione è caduto anche il mito della Bundesliga, il massimo campionato di calcio tedesco. Nel 2007 la procura di Bochum iniziò a indagare su presunte irregolarità nelle partite e si scoprì che oltre 69 incontri di calcio erano stati manipolati in Germania. Il giro di affari si aggirava intorno ai 12 milioni di euro tra arbitri e dirigenti sportivi. Le indagini portarono all'arresto di 347 persone. E gli esempi potrebbero continuare.

Uno studio della società di consulenze At Kearney ha calcolato i valori dell'economia sommersa (criminale e non criminale) in Europa ed è venuto fuori che la Germania vince in questa particolare classifica. L'economia sommersa tedesca vale infatti 351 miliardi di euro, pari alla somma di quella di Belgio, Svezia, Irlanda, Austria e Gran Bretagna e supera di 20 miliardi quella italiana.

Non va meglio nell'organizzazione degli eventi. Nel 2005 non furono poche le polemiche intorno all'organizzazione della Giornata mondiale della gioventù a Colonia.

La polizia accusò gli organizzatori di inefficienza e poca preparazione. Non solo. Pellegrini e stampa internazionale accusarono l'organizzazione tedesca di averli stipati nel fango, con le ambulanze che faticavano a intervenire dove necessario e con autobus in coda per più di dieci ore.

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