La legge costituzionale israeliana sostenuta dal Governo Netanyahu dovrebbe vedere la luce nella prima settimana di luglio. Il Paese mediorientale, di conseguenza, si appresta a vedere modificato in maniera incisiva il proprio ordinamento giuridico, ispiratosi finora alla common law anglosassone. Il Jewish nation-state bill, il provvedimento in via di approvazione, definisce Israele “focolare nazionale del popolo ebraico”.
Nel 2011, il premier Netanyahu presentava alla Knesset una prima bozza di legge costituzionale israeliana. Da allora, i dibattiti parlamentari su tale proposta si sarebbero sempre conclusi con un “nulla di fatto”. Tuttavia, a marzo di quest’anno, la riforma caldeggiata dal Governo sarebbe stata oggetto di una votazione ufficiale da parte dell’organo legislativo. In prima lettura, grazie alle trattative con gli altri partiti condotte dal deputato del Likud Avi Dichter, la bozza avrebbe riscosso un consenso quasi unanime all’interno della Knesset. Nella prima settimana di luglio dovrebbe avere luogo la votazione in seconda lettura del testo sostenuto da Netanyahu. Il testo in questione esalta il “carattere ebraico” dei cittadini israeliani, proclama Gerusalemme “capitale eterna” della nazione, sottolinea il “legame inestinguibile” tra gli abitanti del Paese mediorientale e gli Ebrei della diaspora. Nella legge costituzionale in via di approvazione verrà riconosciuto il carattere “sacro” delle festività ebraiche e, allo stesso tempo, verrà sancito il rispetto, da parte delle autorità, di tutte le altre religioni.
Il Governo di Gerusalemme, nella persona del Ministro del Turismo Yariv Levin, ha dichiarato che il Jewish nation-state bill sarà “il più importante provvedimento mai varato dalla Knesset” e che tale provvedimento esalterà le “radici sioniste” della nazione. La normativa dovrebbe ottenere il via-libera definitivo del Parlamento in tempi brevi. Sia i partiti alleati di Netanyahu sia i leader dell’opposizione hanno affermato di condividere l’iniziativa del Primo Ministro. Critiche alla legge costituzionale israeliana sono state invece avanzate dal movimento Peace Now, il quale ha accusato il premier di volere fare naufragare il negoziato per la pace in Medio-Oriente.
Secondo i vertici del movimento, l’esaltazione del sionismo e del “carattere ebraico” del Paese non produrrà alcun vantaggio per Israele. Essa non farà nient’altro che allarmare i Palestinesi, i quali avranno una occasione unica per denunciare i “propositi di pulizia etnica” nascosti dietro gli articoli del Jewish nation-state bill.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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