L'Unione europea non ha mai accettato il ritorno delle sanzioni all'Iran imposte da Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti, appena eletto, aveva subito detto di voler imporre un giro di vite molto duro nei confronti di Teheran. E questo è avvenuto con l'uscita degli Usa dall'accordo sul programma nucleare iraniano del 2015.
Una scelta che Bruxelles ha sempre contestato. E infatti, già negli scorsi mesi la stessa Federica Mogherini, Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue, aveva annunciato l'istituzione di uno Special Purpose Vehicle (Spv) per consentire all'Iran di continuare a vendere petrolio nonostante il blocco voluto dagli Stati Uniti. Un modo per smarcarsi da Washington, ma anche per confermare il dialogo con un partner strategico come Teheran.
Questo meccanismo di pagamento, noto come Spiro (European Special Financial Mechanism), non comprenderà gli altri Paesi firmatari dell'accordo sul nucleare iraniano, ovvero Cina e Russia. Adesso, l'Europa sembra voler confermare quell'idea ma spostandola sul lato commerciale. E lo fa attraverso i tre Paesi che hanno preso parte da sempre al formato 5+1: Germania, Francia e Regno Unito hanno costituito un canale di pagamento europeo per le transazioni con l'Iran. A dare l'annuncio, è l'emittente tedesca Ndr. Questo canale di pagamento sarà chiamato "Instrument In Support Of Trade Exchanges" (Instex) e l'obiettivo è chiaro: aggirare le sanzioni statunitensi.
E adesso, si attende l'annuncio ufficiale.
La Mogherini ha detto che "un annuncio formale è atteso tra un paio d'ore", e l'Alto rappresentante ha espresso "forte sostegno all'istituzione dello Special Purpose Vehicle". Secondo Mogherini, "il meccanismo permetterà il legittimo commercio con l'Iran, come previsto dall'accordo sul nucleare". Ma ora tutti sono in attesa della risposta di Trump.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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