Istanbul, Isis voleva colpire il derby: "Un attacco come quello di Parigi"

Dietro la decisione di rimandare il match di Süper Lig c'erano minacce fondate

Polizia in assetto anti sommossa davanti allo stadio prima del match
Polizia in assetto anti sommossa davanti allo stadio prima del match

Valeva molto per il Fenerbahçe, quella partita contro il Galatasaray annullata ieri sera, che poteva regalare punti preziosi al team, secondo in classifica nella Süper Lig turca, a pochi punti dal Beşiktaş capolista. Un match annullato nel pomeriggio, a sole 24 ore da un attentato a Istanbul, città dove hanno il quartier generale entrambe le squadre, per "minacce" al momento non meglio precisate.

Il derby di Istanbul è stato rimandato, il pubblico pagante evacuato dalla Türk Telekom Arena. E dei timori relativi a quel match si parla più diffusamente oggi, con fonti di intelligene pronte a giurare che il sedicente Stato islamico avea un piano per colpire allo stadio.

Si parla di un attacco che sarebbe stato portato a termine da un attentatore suicida, pronto a farsi esplodere al termine della partita, per provocare il panico e secondo lo stesso schema del colpo allo stadio a Parigi, nei giorni della carneficina del Bataclan. Un commando jihadista avrebbe poi aperto il fuoco sulla folla.

Il piano dei jihadisti, dicono ancora le fonti dei servizi, era quello di colpire in concomitanza con i festeggiamenti per il Newroz, il capodanno curdo e persiano, le cui celebrazioni sono state proibite in gran parte della Turchia, esclusa la zona di Diyarbakır, città a maggioranza curda nel sud-est del Paese.

Una tragedia aveva colpito il Galatasaray già lo

scorso 14 marzo. Kemal Bulut, padre di Umut Bulut, calciatore del team turco, ha infatti perso la vita nell'attentato ad Ankara in cui sono morte 37 persone, quando un attentatrice del Tak, gruppo estremista curdo, si è fatta esplodere nel centro cittadino.

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