Il copilota della compagnia aerea low cost Germanwings (gruppo Lufthansa), Andreas Lubitz, ha nascosto alla società le sue reali condizioni psichiche nei due-tre mesi precedenti al disastro sulle alpi francesi costato la vita a 150 persone. A scriverlo è il New York Times.
Secondo gli inquirenti, Lubitz "ha visitato una dozzina o più di medici mentre cercava freneticamente un trattamento per i suoi disturbi reali o immaginari". Nei giorni seguenti alla tragedia provocata da Lubitz lo scorso 24 marzo, ricorda il Nyt, l’amministratore della Lufthansa ha detto che il copilota era al "100%" idoneo al volo: un’affermazione - questa, secondo la testata - che dimostra quanto la compagnia fosse all’oscuro delle condizioni del copilota. Ma il disastro dimostra anche le "debolezze" della Lufthansa e dell’intero settore dei trasporti aerei nella gestione delle malattie mentali tra i piloti.
Il comportamento sempre più inquieto di Lubitz nel periodo precedente al suo volo finale, infatti, non ha fatto suonare alcun campanello di allarme alla compagnie aerea. Inoltre, la Lufthansa non impose alcun "monitoraggio speciale" su Lubitz, dopo che questi - nel 2009 - chiese di riprendere il programma di addestramento al volo in seguito a un’assenza di un mese a causa di una forte depressione.
La Lufthansa, prosegue il giornale, sottopose il futuro copilota della Germanwings al "processo standard di controllo e ai test medici", senza però "seguire alcun piano volto ad assicurarsi che (Lubitz) stesse ricevendo un trattamento adeguato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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