L'espansione della Nato verso l'Ucraina, nonostante gli impegni a non estendere la propria influenza a Est nei territori dell’ex Urss, e uno Stato in realtà mai considerato tale, ma ritenuto un'invenzione del Partito comunista dell'Unione sovietica di inizio '900: queste considerazioni di Putin ritornano in auge nei giorni del conflitto.
Il Corriere della Sera approfitta dell'occasione per ricordare un episodio che sarebbe avvenuto nell'aprile del 2008 nel corso di un incontro tra Russia e Nato, quando all'epoca dei fatti George Bush era presidente degli Stati Uniti d'America. Si parlava allora, nello specifico, della questione della Georgia, nazione verso la quale l'Alleanza atlantica iniziava a espandere i propri interessi. È bene specificare, per chiarire al meglio la vicenda, che si trattò di un incontro a porte chiuse, e che quanto riportato dal quotidiano si basa sul racconto di una presunta fonte interna della delegazione di un paese Nato al quotidiano Kommersant.
Vladimir Putin spiegò ai partecipanti che Mosca valutava come una minaccia l'estensione verso oriente da parte della Nato fino ai confini russi, promettendo ritorsioni in caso di un mancato dietrofront. Avrebbe altresì aggiunto che, nel caso in cui l'Alleanza atlantica avesse deciso di concedere una membership alla Georgia, il suo Paese avrebbe riconosciuto l’Abkhazia e l’Ossezia del Nord. "Ma della Georgia", avrebbe riferito al Kommersant la presunta fonte interna,"Putin ha parlato con calma e come en passant". Nel momento in cui il discorso iniziò a vertere sull'Ucraina, il presidente Russo avrebbe avuto "uno scatto d'ira". "Rivolgendosi a Bush ha detto: ma capisci George che quello non è nemmeno uno Stato", prosegue il Kommersant, presentando ai propri lettori il quadro di un vero e proprio sfogo. "Che cosa è l’Ucraina? Una parte dei suoi territori è Europa dell’est e una parte, per giunta notevole, glie l’abbiamo regalata noi! Dovete dirmi che cos’è l’Ucraina, perché io proprio non lo so, l’Ucraina non è niente", avrebbe aggiunto Putin, chiedendo scusa per aver alzato la voce. Poi la puntualizzazione del presidente della Russia, il quale avrebbe dichiarato ai presenti che se l'Ucraina fosse stata accolta nella Nato avrebbe cessato di essere considerata come Stato. Dinanzi alla richiesta di precisazioni a riguardo, sempre stando a quanto riferito dal Kommersant, Putin spiegò che un'eventualità del genere avrebbe potuto comportare l'annessione della Crimea e dell’est ucraino.
Il pensiero ritorna a tempi più recenti, e si ricollega al discorso pronunciato dal presidente russo in occasione del riconoscimento dell'indipendenza delle repubbliche del Lugansk e del Donetsk lo scorso 21 febbraio. "L’Ucraina è parte integrante della nostra storia e cultura. Non è solo un Paese confinante, sono parenti, persone con cui abbiamo legami di sangue", dichiarò ai suoi Putin, come riportato da Sky Tg24. "L'Ucraina è stata creata dalla Russia. Fu Lenin a chiamarla in questo modo, è stato il suo creatore e il suo architetto. Lenin aveva un interesse particolare anche per il Donbass". Fu un errore, secondo Putin, la scelta da parte del leader bolscevico di sottrarre territori dalla Russia per creare l'Ucraina.
"L’Ucraina moderna è stata interamente e completamente creata dalla Russia", aggiunse il presidente russo. "ha sempre rifiutato di riconoscere i legami storici con la Russia, e non c'è da meravigliarsi quindi per l'ondata di nazismo e nazionalismo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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