Anche se una settimana fa, di fronte alla pioggia di accuse di corruzione contro di lui, l’ex presidente del Brasile Lula da Silva se n’era uscito con la seguente ‘perla’ – “non c’è anima viva al mondo più onesta e pura della mia, compreso nella Chiesa cattolica” – poco fa Cássio Conserino, pubblico ministero di San Paolo, ha reso noto che tanto Lula come sua moglie Marisa sono ufficialmente indagati.
L’ex presidente sarà interrogato il prossimo 17 di febbraio, alle 11 del mattino, ma questa volta non come testimone bensì per difendersi ed evitare di finire in carcere.
Il sospetto di Conserino nei confronti dei due – che hanno cittadinanza italiana, ottenuta durante l’affaire Battisti grazie ad un trisnonno bergamasco della signora Marisa ed all’assurda legge italiana sulla cittadinanza che non ha limiti temporali – è duplice a detta dell'esperto reporter investigativo Fausto Macedo dell'Estado de Sao Paulo che ha fatto lo scoop: “occultamento di patrimonio” e “lavaggio di denaro sporco”.
Alla base dell’inchiesta su Lula e consorte c’è infatti un lussuoso triplex (un appartamento su tre piani) con vista mare nella località balneare di Guarujá, intestato a prestanomi ma che, a detta di molti testimoni, è usato abitualmente da Lula, moglie e figli.
Gli inquirenti, invece, sono convinti che il vero proprietario sia la "famiglia Lula".
Non bastasse questo desta sospetto che i lavori di ristrutturazione del milionario appartamento, costati all’epoca quasi 300mila euro, siano stati fatti dall’OAS, multinazionale edile coinvolta nella tangentopoli brasiliana.
Lula ha sempre negato di essere il proprietario di quest’immobile.
Stessi dinieghi da parte "dell'anima più onesta al mondo", anche del Paqpa Francesco a suo dire, su una super-villa con piscina in quel di Atibaia dove però, sono decine le testimonianze di commercianti raccolte e pubblicate proprio oggi dall’altro quotidiano di San Paulo, la Folha, sarebbero sempre e solo Lula, Marisa ed i loro familiari “a rigenerarsi” per sfuggire dall’inquinamento paulista che arriva sinanche a San Bernardo do Campo dove, sino a prova del contrario, esiste l'unico immobile intestato ai Lula.
Per la cronaca nel villone di Atibaia i lavori di ristrutturazione – pari al mezzo milione di reais, all'epoca nel 2010, oltre 200mila euro –sono stati fatti dall’altra grande protagonista della Mani Pulite verde-oro, la multinazionale delle costruzioni Odebrecht quando Lula era ancora presidente.
Oggi invece Lula non gode dell'immunità parlamentare perché non è neanche onorevole mentre Marcelo Odebrecht è in carcere dall’estate scorsa per le tangenti milionarie versate a politici di governo e per una sfilza di altri reati legati al patrimonio.
Probabile per le fonti sentite da IlGiornale.it che, a stretto giro di posta, Lula venga indagato anche per questo secondo immobile, visto che anch'esso gli inquirenti sospettano sia suo, al pari del triplex di Guarujá.
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