L'ultima trovata scandinava: "Vuoi commentare? Prima devi passare il test"

La televisione di stato norvegese ha introdotto un filtro che verifica se gli utenti hanno davvero capito il contenuto del servizio prima di consertire di pubblicare i commenti

L'ultima trovata scandinava: "Vuoi commentare? Prima devi passare il test"

Commenti a sproposito, insulti e strampalate teorie complottistiche esclusi. La Norvegia introduce un "test di sbarramento" per impedire di commentare alle persone che non hanno letto (e capito) l'articolo.

La televisione di stato norvegese ha deciso di optare per questa sorta di censura preventiva per i commenti in diretta su certi temi per contrastare il fenomeno di chi esprime giudizi e opinioni, più o meno legittimi, senza aver alcuna conoscenza o competenza sul tema. Della serie: non hai letto l'intero contenuto giornalistico offerto? Allora non puoi commentare.

Il filtro, prima di consentire le interazioni, esige una risposta a tre domande che interrogano l'aspirante commentatore sul contenuto dell'articolo o del servizio che ha intenzione di recensire. Dei tre quesiti, due sono generici e uno più specifico, ma, come spiega il Corriere della Sera, non tanto da escludere un “normale” lettore distratto. Le domande sono preparate volta per volta dagli stessi autori dei programmi o dei forum e il tempo concesso per la risposta è di 15 secondi.

Se non si risponde entro lo scadere del tempo, o si risponde in modo sbagliato o troppo bizzarro, scattano ulteriori verifiche. Se si fallisce il test il commento viene vietato. Nelle intenzioni dei censori, lo scopo non è solo quello di accertare che il commentatore sappia di cosa sta parlando, ma anche di invitarlo a riflettere un po' di più prima di "aprire la bocca" e magari "parlare a sproposito".

L'iniziativa è stata pubblicizzata sulla pagina della televisione di stato e i "testimonial" sono i due protagonisti del filmato d'animazione "Toy Story": Buzz Lightyear e lo sceriffo Woody. "Commenti stupidi dovunque…dovunque!", tuonano i due eroi in coro.

Il sistema adottato nel Paese scandinavo, però, non è del tutto nuovo: filtri simili sono stati sperimentati, in forme più o meno sofisticate, già da diversi media americani.

Il dibattito sul tema divide gli utenti coinvolti: per alcuni è un attentato alla libertà di espressione, per altri un modo necessario per limitare gli importunatori del web.

Resta da vedere se anche le testate on-line e i programmi televisi in Italia proveranno ad adottare un filtro per moderare i commenti molesti e fuori luogo.

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