L'Ungheria è passata dalle parole ai fatti. E lo ha fatto a suo modo: con una maggioranza schiacciante. 160 voti a favore e 18 contrari. Il parlamento magiaro, infatti, ha approvato una modifca alla Costituzione per avviare una stretta sull'immigrazione e per bloccare i migranti economici. La notizia era già filtrata ieri e l'approvazione è stata quasi una semplice formalità, dato che Viktor Orban può contare su una maggioranza bulgara. Questa operazione rientra nel pacchetto di leggi che è stato ridefinito "Stop Soros", che, tra le altre cose, rende possibile perseguire penalmente l'aiuto dei migranti da parte delle Ong.
Il testo introduce una pena fino di un anno per chiunque fornisca assistenza a una persona entrata illegalmente in Ungheria da un Paese che non appartiene all'area Schengen.
Il governo ungherese ha affermato in una nota: "Rafforziamo la sovranità dell'Ungheria. Con questa modifica costituzionale impediamo che si stabiliscano in Ungheria delle popolazioni straniere. Questa protezione rafforzata è necessaria, perché la pressione migratoria che colpisce l'Europa è continua". La stessa nota prosegue poi così: "La politica di Bruxelles favorevole alla migrazione minaccia il nostro Paese di essere invaso dai migranti".
I motivi dietro la scelta dell'Ungheria
La decisione di Budapest non riguarda solamente la sicurezza del Paese, ma anche la guerra che da anni Orban porta avanti contro l'Unione europea. L'Ungheria infatti dovrebbe accogliere la propria quota di migranti, ma in questo modo si creerebbe un vero e proprio conflitto tra la Costituzione ungherese e gli accordi con Bruxelles. Insomma, Orban sfida ancora l'Europa.
Consapevole del fatto che qualcosa nella gestione del fenomeno immigrazione è cambiato. In Italia può contare sull'appoggio di Matteo Salvini mentre in Austria sul cancelliere Sebastien Kurz che, proprio oggi, ha lanciato l'allarme parlando di una "catastrofe migratoria in arrivo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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