"Mai vergognato così tanto": si dimette consigliere russo dell'Onu

Durissima presa di posizione, per la prima volta, di un importante diplomatico russo che si dimette da consigliere della missione russa all'Onu: è Boris Bondarev, che ripudia la politica di Putin e Lavrov. Ecco cosa ha detto

"Mai vergognato così tanto": si dimette consigliere russo dell'Onu

Anche qualche alto funzionario russo, ogni tanto, si rende conto dei crimini di guerra di Putin riuscendo a dissociarsene pubblicamente. Boris Bondarev, consigliere della missione russa alle Nazioni Unite a Ginevra, ha aperto gli occhi sulla guerra ormai giunta al terzo mese decidendo di dimettersi dal suo incarico. "Non mi sono mai vergognato così tanto del mio Paese", riporta la lettera pubblicata dall'Ong "Un Watch". Bondarev rincara la dose parlando del "crimine più grave contro il popolo russo" commesso da parte di un gruppo dirigente "che vuole solo una cosa, cioè restare al potere per sempre".

"Crimine contro gli ucraini"

Finalmente c'è qualcuno che ha preso una posizione contro il regime: chissà se nella tv russa parleranno della lettera di Bondarev o nessun abitante di Mosca verrà a conoscenza di queste dimissioni ma soprattutto del perché. Si tratta della prima, clamorosa, defezione negli alti ranghi russi, forse il primo vero caso di chi volta le spalle allo Zar perché in completo disaccordo non soltanto dell'invasione ucraina ma anche delle migliaia di vittime civili e delle stragi compiute fino ad oggi. Il consigliere d'ambasciata che fa parte ormai della diplomazia dal 2002, ha definito le azioni del Cremlino "un crimine contro il popolo ucraino e forse il più grave mai commesso verso quello russo".

"Lavrov esempio di degrado"

Abbiamo imparato a conoscerlo bene per le sue sparate contro l'Occidente e in particolar modo gli Stati Uniti ma soprattutto per l'intervista rilasciata a Rete 4: è il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, definito da Bondaer "un eccellente esempio del degrado del sistema" invitando anche altri diplomatici russi alle Nazioni Unite e in tutto il mondo a dimettersi. "Chi ha sferrato questa guerra vuole solo una cosa", si legge nella dichiarazione del consigliere russo, "rimanere al potere per sempre, vivere in palazzi di lusso e senza gusto, navigare su yacht per costi e dimensioni paragonabili all'intera Marina russa, godere di completa impunità". Il diplomatico russo ha poi aggiunto che non si tratta di una missione diplomatica ma "di guerrafondai, bugie e odio", ha scritto nella sua lettera di dimissioni. Lavro farebbe gli "interessi di pochi, pochissimi, contribuendo così a un ulteriore isolamento e degrado del mio Paese". Da qui, l'amara ma lucida considerazione che la Russia non abbia più alleati (o quasi) "e non c'è nessuno da incolpare se non la sua politica sconsiderata e mal concepita", si legge sul DailyBeast.

"Propaganda come negli anni '30"

In quella che più che lettera sembra a ragion veduta un'invettiva, il consigliere Bondarev se la prende con la diplomazia russa che negli ultimi 20 anni ha innalzato il livello di bugie abbassando il livello di professionalità. "Negli anni più recenti, però, questo è diventato semplicemente catastrofico", ha spiegato, prendendosela con i clichè di propaganda dei giornali di regime come fossimo "nello spirito dei giornali sovietici degli anni Trenta".

Bondarev è il primo diplomatico straniero di alto livello che prova, in qualche modo, a "salvare" la guerra e la faccia di Mosca concludendo che, nonostante i suoi 20 anni al servizio della Russia, "semplicemente non può più condividere questa ignominia sanguinosa, astuta e assolutamente inutile".

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