La malattia di Kawasaki miete un'altra vittima, la più giovane ad oggi registrata. Si tratta di Alexander Person, un bimbo di 8 mesi, deceduto lo scorso 9 aprile a Plymouth, nella contea di Devon, in Inghilterra.
Un calvario straziante quello del piccolo Alex, due grandi occhi azzurri disegnati su un volto dai tratti quasi angelici. A raccontare la terribile vicenda è Kathryn Rowlands, mamma del bimbo, piegata da un dolore inconsolabile e disperato. "Quello che è successo è incredibile. Non riusciamo a credereci, non ci diamo pace", dice la donna tra le lacrime nel corso di un'intervista alla BBC news.
Tutto comincia agli inizi di aprile. Il piccolo Alex riporta da giorni una febbre molto alta con un ingrossamento anomalo dei linfonodi nella zona del collo. Sugli arti presenta del piccole macchie rossastre, simili a quelle di una comunissima scottatura solare. In apparenza, nulla di preoccupante. "Abbiamo pensato che fosse una infezione virale. - spiega la madre ancora sotto choc - Così, abbiamo chiamato l'111 e ci hanno detto che poteva essere parotite". Ma qualche giorno dopo, la situazione peggiora drasticamente. Kathryn nota che le mani e i piedi del figlioletto sono completamente infiammate, ringonfie fino al punto da rendere la pelle quasi turgida. Così, insieme al marito, decide di rivolgersi al pronto soccorso dell'ospedale Derrifod, nella città di Plymouth. Data la tenerissima età del paziente, i medici decidono di ricoverarlo per monitare l'andamento dei parametri vitali. Sono preoccupati e insospettiti dal rush cutaneo in repentina estensione sul corpicino del piccolo. Il giorno successivo, in data 7 aprile, giunge il referto degli esami clinici: si tratta della malattia di Kawasaki.
Nel giro di soli 24 ore, le condizioni di Alex precipitano inspiegabilmente. Data la severità della circostanza, il bimbo viene trasferito al Bristol Royal Hospital for Children di Bristrol, una struttura pediatrica altamente specializzata nel trattamento di malattie. Un esame cariologico approfondito rivela la presenza di numerosi aneurismi coronarici, arterite ingrossate e di liquido infetto nei polmoni. Ma è già troppo tardi: Alex muore la notte successiva.
"Quello che è successo è incredibile. - scrive Kathryn in un post pubblicato sul suo profilo Facebook - Il governo deve iniziare ad ascoltare i consigli degli scienziati e smettere di giocare d'azzardo con la vita delle persone. I dottori e le infermiere che hanno combattuto per salvare Alex erano incredibili, ma se avessero saputo di più sul collegamento Covid-Kawasaki, avrebbero potuto fare di più. Chiedo a tutti voi, in ricordo del nostro Alexander, di prendervi cura dei vostri bambini, di rimanere sempre con loro anche se l'isolamento vi sta facendo impazzire. Prendetevi un momento di più per vivere e respirare insieme. E preoccupatevi di meno di quanto poco la notte dormirete, anche al quarto risveglio".
La morte del piccolo, ha messo in allarme i membri della comunità scientifica internazionale che, adesso più che mai, sospettano la possibilità di un legame sospetto tra la malattia di Kawasaki e il Covid-19. Appare piuttosto anomalo, infatti, che buona parte dei bambini infetti sia risultata positiva anche al coronavirus.
Qual è il nesso tra le due patologie? Il dottor Russel Viner, presidente della Royal College of Pediatrics sostiene si tratti di una reazione dei pazienti in età pediatrica al Sars-CoV-2. Ma, al momento, sono solo di ipotesi ancora da confermare. Alex è la vittima più giovane d'Europa.
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