Zelensky tra le macerie: "Il male è tornato, la Russia come i nazisti"

Nel giorno della Memoria e riconciliazione, Volodymyr Zelensky torna in video e paragona Putin a Hitler e alle distruzioni del nazismo

Zelensky tra le macerie: "Il male è tornato, la Russia come i nazisti"

In occasione della Giornata della memoria e della riconciliazione, Volodymyr Zelensky ha condiviso su Telegram un lungo video in bianco e nero lungo oltre 15 minuti, sferrando un attacco senza mezzi termini contro Vladimir Putin durante il suo discorso alla nazione. Non ci sono colori nella clip condivisa dal presidente dell'Ucraina, quasi come a voler legare il passato e il presente con un fil rouge tessuto dal presidente russo, che sta riproponendo gli orrori della Seconda guerra mondiale.

I palazzi sventrati di Mariupol, Charkiv, Kiev, Melitopol e di tutte le altre, finiti inevitabilmente sotto le bombe della Russia, non sono poi così diversi rispetto a quelli sventrati dalle bombe tedesche durante il secondo conflitto mondiale. Questo è il concetto che Zelensky ha voluto trasmettere, facendosi riprendere davanti a quegli scheletri in cemento armato con addosso una t-shirt con la scritta "I'm ukranian". Il presidente, con voce ferma e sguardo dritto davanti a sé, spiega che quel 'Mai più' che caratterizzava la giornata dedicata all'8 maggio del '45, che segna la fine della Seconda guerra mondiale, purtroppo ha perso di significato.

L'esordio del presidente è quanto mai evocativo: "La primavera può essere in bianco e nero? Esiste un febbraio eterno? Le parole d'oro sono svalutate? Sfortunatamente, l'Ucraina conosce le risposte a tutte queste domande. Sfortunatamente, le risposte sono 'sì'". Nel suo discorso, Zelensky si rivolge agli ucraini ma le sue parole sono destinate anche alla popolazione internazionale, per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica straniera: "Quest'anno diciamo 'Mai più' in modo diverso. Sentiamo 'Mai più' in modo diverso. Ha del doloroso, crudele. Senza un punto esclamativo, ma con un punto interrogativo. Dite: mai più? Ditelo all'Ucraina. Il 24 febbraio la parola 'mai' è stata cancellata. Le hanno sparato e l'hanno bombardata. Con centinaia di missili alle 4 del mattino, che hanno svegliato l'intera Ucraina. Abbiamo sentito terribili esplosioni. Abbiamo sentito: 'di nuovo!'". Il 24 febbraio 2022, dice Zelensky, "il buio è tornato in Ucraina. Ed è diventato di nuovo in bianco e nero. Di nuovo! Il male è tornato. Di nuovo! Con una divisa diversa, con slogan diversi, ma con lo stesso scopo".

In Ucraina, "durante i due anni di occupazione, i nazisti vi uccisero 10.000 civili. In due mesi di occupazione, la Russia ha ucciso 20.000 persone", dice Volodymyr Zelensky. Il tono della sua voce scandisce con cura le parole che pronuncia, parole che destinate ai libri di storia del futuro: "In Ucraina è stata organizzata una sanguinosa ricostruzione del nazismo. Una ripetizione fanatica di questo regime: delle sue idee, azioni, parole e simboli. Una riproduzione dettagliata, maniacale, delle sue atrocità e un 'alibi' che presumibilmente dà uno scopo sacro malvagio".

Zelensky non ha dubbi quando afferma che il conflitto scatenato in Ucraina è "una ripetizione dei suoi crimini e persino tentativi di superare il 'maestro' e toglierlo dal piedistallo del più grande male della storia umana. Questo segna un nuovo record mondiale di xenofobia, odio, razzismo e numero di vittime che possono causare".

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