Mancano i fondi per affrontare le pandemie. Basterebbero 65 centesimi

L'allarme: "Pochi eventi globali hanno la pericolosità di epidemie e pandemie per la sicurezza fisica ed economica umana"

Mancano i fondi per affrontare le pandemie. Basterebbero 65 centesimi

Basterebbe spendere 4,5 miliardi di dollari all'anno in più, equivalenti a circa 65 centesimi di euro per ogni abitante del pianeta, per essere pronti ad affrontare le pandemie in arrivo nei prossimi anni.

A dirlo è un rapporto stilato da un ente internazionale chiamato Commission on Creating a Global Health Risk Framework for the Future, un gruppo di esperti messi insieme dal governo Usa e da diverse fondazioni secondo cui il costo di questi eventi è di circa 58 miliardi di dollari (53 miliardi di euro) l'anno.

"Pochi eventi globali hanno la pericolosità di epidemie e pandemie per la sicurezza fisica ed economica umana - scrivono gli autori - eppure per molti decenni il mondo ha investito molto meno nella prevenzione e nella capacità di risposta a questi eventi rispetto a quanto non abbia fatto per altre potenziali minacce".

Anche questo rapporto, come diversi altri negli ultimi mesi, è fortemente critico nei confronti dell'Oms, con inefficienze rese palesi dall'ultima epidemia di Ebola di cui l'organizzazione ha annunciato proprio oggi la fine.

Fra le raccomandazioni c'è quella di creare "un centro forte e indipendente, sotto l'ombrello dell'Oms, che si occupi della preparazione e della risposta alle epidemie", mentre un fondo da 100 milioni di dollari dovrebbe essere a disposizione per la risposta immediata.

La Commissione chiede anche un miglior coordinamento tra le istituzioni mondiali, quelle locali e le Ong che spesso operano per prime sul campo, un altro dei problemi messi a nudo dall'epidemia di Ebola in Africa occidentale.

Anche i singoli paesi, soprattutto a medio e basso reddito, dovrebbero essere aiutati nella costruzione di un sistema sanitario in grado di far fronte ai focolai.

"Almeno una nuova pandemia è attesa nei prossimi 100 anni, ma è più probabile che siano almeno quattro - concludono gli autori -. Le pandemie non rispettano i confini, quindi è nell'interesse del mondo cooperare per aumentare le difese".

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