Nella notte l’avanzata russa nel Donbass è andata avanti, così come non si è fermato l’assalto all’acciaieria Azovstal di Mariupol, nel sud dell'Ucraina.
I due fronti caldi
Per quanto riguarda il quadrante orientale dell’Ucraina, l’intelligence britannica ha fatto sapere che le forze di Kiev continuano a respingere "numerosi tentativi di avanzata delle forze del Cremlino" mentre i bombardamenti e gli attacchi sulla linea di contatto continuano ad aumentare.
A Mariupol intanto la situazione è sempre più drammatica. I difensori ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovstal sono ormai allo stremo. Quelli che stiamo vivendo "potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore" di vita, ha affermato in un messaggio su Facebook un ufficiale dei militari assediati, invitando la comunità internazionale a "estrarli" dalla struttura.
Nuovo ultimatum russo
"Il nemico è dieci volte più numeroso di noi", ha dichiarato Serguiy Volyna, comandante della 36ma brigata della marina nazionale, trincerato nel complesso siderurgico. "Facciamo appello a tutti i leader mondiali e li preghiamo di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un Paese terzo", ha aggiunto il militare.
Secondo il comandante Volyna, l'esercito russo ha il vantaggio nell'aria, nell'artiglieria, nelle forze di terra, nell'equipaggiamento e nei carri armati. "Difendiamo solo un punto, la fabbrica Azovstal, dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra", ha concluso.
Le forze russe hanno dato ai combattenti ucraini che resistono nell'acciaieria di Azovstal a Mariupol un'altra scadenza per la resa. Se le truppe ucraine smetteranno di combattere alle 14 di oggi (le 13 in Italia), secondo quanto riferisce il Washington Post citando media russi, saranno "garantite la vita, la sicurezza e le cure mediche", ha sottolineato il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, aggiungendo che "la fine dei soldati ucraini sarà amara in caso di rifiuto".
Il comandante degli ucraini a Mariupol ha detto proprio in un'intervista al Post che non si arrenderanno e continueranno "a condurre operazioni di combattimento e a completare i nostri compiti militari finché li riceveremo". Dopo che un precedente ultimatum era scaduto e con l'avvicinarsi della mezzanotte, il Ministero della Difesa russo ha dunque affermato che nessun soldato ucraino aveva deposto le armi e rinnovato la proposta.
Nuove armi per Kiev
Nel frattempo l’Ucraina ha ricevuto o sta per ricevere nuove armi dal blocco occidentale. Secondo quanto riportato dal New York Times, il presidente americano Joe Biden annuncerà un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev di importo uguale a quello appena varato: 800 milioni di dollari. Non sappiamo quali mezzi faranno parte del nuovo invio, anche se recentemente l’inquilino della Casa Bianca aveva parlato dell'invio di altra artiglieria alle forze di Kiev.
"Il Canada invierà artiglieria pesante in Ucraina", ha invece espressamente detto in una conferenza stampa il primo ministro canadese Justin Trudeau.
"La richiesta recente (da parte dell'Ucraina) è di aiutarli con l'artiglieria pesante, perché tale è la fase in corso della guerra, e il Canada invierà artiglieria pesante in Ucraina, con maggiori dettagli nei prossimi giorni", ha detto il premier ai giornalisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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