Ai piedi del palazzo un fiume di folla. Solo lì a godersi lo spettacolo. Aspettano con trepidazione che il corpo del "paccatore" schianti a terra. In cima, invece, ci sono i sanguinari miliziani dello Stato islamico. Nelle loro mani c'è un uomo accusato di essere omosessuale. E, per questo, condannato a morire. Lo gettano giù: un salto nel vuoto, di parecchi metri. Arriva a terra che è già un cadavere senza vita. E tutti intorno a guardare. Le foto, poi, finiscono immancabilmente su internet.
L'ultimo, raccapricciante episodio è successo a Raqqa, cittadina della Siria. Non è il primo gay giustiziato e non sarà nemmeno l'ultimo. Tanto che per molti gli omosessuali buttati giù dai palazzi non fanno più notizia.
Eppure la mattanza continua ogni giorno, perfettamente documentata dagli stessi miliziani dello Stato islamico su Twitter. Un campionario di immagini feroci per dimostrare al mondo che i jihadisti del califfo Abu Bakr al-Baghdadi fanno sul serio. Intanto, l'Occidente continua a distogliere lo sguardo. Come se nulla fosse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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