I media americani hanno in questi giorni lanciato l’allarme circa l’imminente formazione di una “nuova carovana di migranti” intenzionati a oltrepassare il confine Usa-Messico.
Gli organi di informazione statunitensi, dopo avere interpellato diverse organizzazioni per i diritti umani, hanno affermato che “migliaia di cittadini centroamericani” avrebbero recentemente maturato l’intenzione di “approfittare dello shutdown” per introdursi illegalmente nel territorio federale. A causa del blocco delle attività governative, scattato lo scorso 22 dicembre in seguito alla mancata approvazione del bilancio Usa da parte del Congresso, i pattugliamenti anti-clandestini dell’U.S. Immigration and Customs Enforcement (Ice) lungo il confine con il Messico starebbero infatti divenendo “sempre meno frequenti”.
Secondo le ong contattate dalla stampa americana, i migranti in questione dovrebbero iniziare il viaggio verso gli Stati Uniti partendo dalla stessa località in cui si formò la “carovana” dello scorso ottobre: San Pedro Sula, nel Nordovest dell’Honduras. Tuttavia, il nuovo “serpentone” di ispanici sarebbe “grande più del doppio” rispetto a quello costituitosi tre mesi fa. Questa volta, infatti, i Centroamericani che puntano a raggiungere gli Usa sarebbero ben “15mila”, mentre la “carovana” precedente comprendeva non più di 7mila individui. Fox News ipotizza che la nuova “marea umana” si metterà in cammino verso Nord “tra meno di una settimana”.
L’allarme lanciato dai network statunitensi ha indotto il dipartimento della Sicurezza nazionale a fornire, tramite un comunicato, numerose precisazioni. In primo luogo, il dicastero ha convalidato le notizie secondo le quali si starebbe formando una seconda “carovana” di migranti, ma, allo stesso tempo, ha definito "avventate" le ricostruzioni che la descrivono come più grande di quella partita lo scorso ottobre. L’agenzia federale ha quindi bollato come “ridicole” le voci di stampa che hanno in questi giorni associato lo “shutdown” a una progressiva riduzione dei pattugliamenti della polizia lungo la frontiera Usa-Messico. Il comunicato in questione precisa infatti che il blocco delle attività amministrative federali non ha prodotto finora “alcun allentamento” dei controlli anti-clandestini effettuati dall’Ice.
Proprio i temi dell’immigrazione e della difesa dei confini sono stati alla base del recente scontro tra le fazioni politiche del Congresso e della conseguente mancata approvazione del bilancio federale da parte del parlamento di Washington. I democratici si sono infatti rifiutati di inserire nella legge finanziaria promossa dal presidente Trump le somme necessarie alla costruzione della barriera anti-irregolari al confine con il Messico, opera fortemente voluta dal tycoon e dai repubblicani.
La contrarietà dei liberal ad accordare risorse per tale progetto e la volontà dei conservatori di salvaguardare a ogni costo il Paese dagli ingressi di clandestini hanno così determinato lo “shutdown”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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