Messico, scontri tra polizia e trafficanti di droga: ci sono 14 morti

Assalto nella cittadina di frontiera di Villa Union: identificati 14 veicoli coinvolti nell'attacco e sequestrate più di 10 pistole

Messico, scontri tra polizia e trafficanti di droga: ci sono 14 morti

Dieci sospetti membri di un cartello della droga e quattro poliziotti sono stati uccisi durante una sparatoria in Messico. Stando a quanto riferito dal governo dello stato settentrionale di Coahuila, la polizia di Stato si sarebbe scontrata a mezzogiorno di ieri, sabato 30 novembre, con un gruppo di uomini armati che stavano assalendo camioncini nella piccola città di Villa Union, a circa 65 km a sud-ovest della città di confine di Piedras Negras. Stando fuori dagli uffici del sindaco di Villa Union, il governatore di Coahuila Miguel Angel Riquelme ha detto ai giornalisti che lo Stato ha agito "in modo decisivo" al fine di contrastare "gli scagnozzi del cartello". Il bilancio comprenderebbe anche sei poliziotti rimasti feriti.

La vicenda

Lo scontro a fuoco è proseguito poi per oltre un'ora. Tutto è iniziato verso le ore 12.00, a Villa Union, dove hanno preso vita pesanti conflitti e un convoglio di camioncini armati era stato visto muoversi in città, come testimoniato da alcuni videoclip pubblicati dagli utenti sui social media; altri hanno mostrato colonne di fumo nero che salivano dalla città. Riquelme ha inoltre affermato che le autorità hanno identificato 14 veicoli coinvolti nell'attacco e sequestrato più di una dozzina di pistole. Il governatore ha dichiarato di ritenere che gli uomini armati fossero membri del cartello del nord-est, che proviene dallo stato di Tamaulipas a est.

L'episodio è avvenuto pochi giorni dopo che Donald Trump ha sollevato tensioni bilaterali dicendo che avrebbe designato le bande come terroristi. Le azioni violente hanno preso il via durante una settimana di test per il presidente Andres Manuel Lopez Obrador, che venerdì ha dichiarato di non accettare alcun intervento straniero in Messico per affrontare le bande criminali violente dopo i commenti del presidente degli Stati Uniti: "Non credo che il Messico abbia bisogno di intervento. Penso che il Messico abbia bisogno di collaborazione e cooperazione. Siamo convinti che lo stato abbia il potere di superare i criminali".

La prossima settimana è in programma la visita in Messico da parte del procuratore generale degli Stati Uniti William Barr per discutere della cooperazione in materia di sicurezza.

La recente serie di aumenti di violenze ha sollevato forti dubbi sulla strategia dell'amministrazione di sinistra: nello specifico le critiche si sono concentrate sul massacro del 4 novembre di nove donne e bambini di origini messicane statunitensi delle comunità mormoni nel nord del Messico e sulla liberazione delle forze armate di un figlio catturato del signore della droga Joaquin "El Chapo" Guzman sotto la pressione di uomini armati del cartello nella città di Culiacan.

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