Migranti, così la Merkel prova a resistere: centri sorvegliati e rimpatri veloci

La cancelliera tedesca scrive una lettera ai leader della Csu e della Spd, alleati di governo, per informarli che ha stretto accordi con 14 Paesi per il respingimento rapido dei migranti che provino a entrare in Germania

Migranti, così la Merkel prova a resistere: centri sorvegliati e rimpatri veloci

Il governo tedesco ha definito accordi con 14 Paesi per il rientro rapido dei migranti che cercano di entrare in Germania senza avere i requisiti per ottenere l'asilo. Lo ha reso noto l'agenzia
di stampa tedesca "Dpa" dopo aver visionato un documento ufficiale. Il governo presieduto da Angela Merkel ieri aveva annunciato di aver raggiunto un'intesa con Spagna e Grecia per il ritorno di quei migranti che avevano già presentato la richiesta di asilo in quei Paesi. Il governo tedesco si basa su una Grosse Koalition tripartita, composta da Cdu, Csu e dai socialdemocratici della Spd, guidati da Andrea Nahles.

La cancelliera tedesca ha dato notizia degli accordi definiti dalla Germania in una lettera di otto pagine indirizzata ai leader della Csu e della Spd, partner della sua Cdu nella coalizione
di governo.

Una risposta "concreta", dopo il vertice di Bruxelles, con cui la Merkel spera di tenere a bada lo scalpitante ministro degli Interni e leader della Csu Horst Seehofer, che nelle scorse settimane aveva minacciato di far saltare il governo se dal primo luglio la Germania non avesse bloccato il flusso di migranti secondari. La Merkel vuole inoltre sistemare i richiedenti asilo, già registrati in altri Paesi Ue, in "centri di sorvegliati" dove aspetteranno l'esito della loro richiesta. Missione compiuta per la cancelliera tedesca? Staremo a vedere nei prossimi giorni.

"L'accordo Ue non è carta bianca per la chiusura delle frontiere"

Il governo tedesco smentisce l'interpretazione dell'accordo raggiunto dal Consiglio Ue, offerta da alcuni esponenti della Csu, secondo cui l'intesa darebbe carta bianca per procedere con la chiusura delle frontiere. "Misure unilaterali a spese di altri paesi non sono quello che l'accordo significa", ha dichiarato un portavoce del governo.

Dal vertice è invece emersa una richiesta ai diversi paesi per introdurre misure "interne" giuridiche e amministrative contro la migrazione secondaria all'interno dell'Unione europea. Tali misure includono una migliore sorveglianza della mobilità in uscita e richieste di residenza per richiedenti asilo in paesi alla frontiera esterna dell'Unione.

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