L'idea era stata accolta con un po' di sconcerto dagli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. "Vendetemi un'isola", aveva chiesto a Grecia e Italia il miliardario egiziano Naguib Sawiris, progettando di accogliere sull'atollo che fosse stato ceduto i migranti, di costruire infrastrutture e metterli al lavoro, "costruendo un nuovo Paese".
"Un'idea folle - su twitter lo aveva ammesso lui stesso - ma forse una soluzione almeno temporanea fino a che non possano tornare nel loro Paese?". Un domanda che al miliardario deve avere ronzato in testa a lungo, se è vero che, invece che demordere, ha deciso di proseguire per la sua strada.
In un comunicato della sua compagnia, Sawiris annuncia di avere "individuato due isole greche private", che sarebbero "un'ottima opportunità" per portare avanti il suo progetto, posto che Atene fosse d'accordo. Il miliardario ha aggiunto di avere già contattato i proprietari, spiegandogli di essere "interessato a una trattativa" per la cessione delle isole.
Il tycoon egiziano sostiene anche di essere stato avvicinato dall'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei profughi, con la proposta di collaborare al progetto, che stima potrebbe costare
intorno ai 90 milioni di euro, soltanto per poter partire.Una delle isole, se la cosa andasse a buon fine, prenderebbe il nome di Aylan Kurdi, il bambino siriano trovato morto in riva al mare, la cui foto ha commosso il mondo.
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