Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, è arrivato a Pyongyang, capite della Corea del Nord. Obiettivi della missione sono almeno due: preparare l'incontro tra il presidente americano Donald Trump e Kim Jong-un e riportare negli Stati Uniti i tre cittadini Usa detenuti nelle carceri nordcoreane con l'accusa di spionaggio. Se questo avverrà incontrando Kim, non è dato saperlo.
Pompeo ha confermato che la questione dei prigionieri americani in Corea del Nord sarà tema di discussione, ma ha anche detto di non avere ricevuto alcun impegno da parte di Kim Jong-un sul loro rilascio.La speranza del neo-segretario Usa è che il governo nordcoreano "faccia la cosa giusta". Ma non ci sono certezze. Anche se la speranza, senza dubbio, è che Pompeo torni con i tre prigionieri. Un'immagine che darebbe a Trump una vittoria propagandistica non indifferente alla vigilia del vertice con il leader di Pyongyang.
Dei tre prigionieri con cittadinanza Usa, Tony Kim e Kim Hak Song sono detenuti dal 2017. Il terzo, Dong Chul Kim, è stato condannato a 10 anni di lavori forzati nel 2015 con l'accusa di essere una spia del governo degli Stati Uniti.
L'importanza del viaggio (non annunciato) dell'ex capo della Cia in Corea del Nord è evidente. Da un lato, arriva a poche ore dall'annuncio di Trump sull'uscita degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano. E questo comporta per le relazioni con Kim un grosso tema di dibattito. Il nucleare iraniano e quello nordcoreano viaggiano paralleli. Per anni si è considerato l'accordo del 5+1 come un modello da seguire anche per la Corea del Nord. Ma la decisione di Trump ha cambiato le carte in tavola. E forse, dietro questo annuncio, c'è anche un messaggio diretto al leader asiatico. L'amministrazione Usa vuole una denuclearizzazione definitiva e molto più profonda.
Dall'altro lato, il viaggio di Pompeo arriva anche a poche ore dalla visita di Kim Jong-un in Cina, dove ha incontrato il leader Xi Jinping. Il presidente cinese ha avuto un ruolo fondamentale nella nuova politica intrapresa da Kim. E non è un caso che questa visita inaspettata in territorio cinese sia arrivata poco prima dello sbarco del funzionario Usa. La Cina vuole vederci chiaro. E, convinta del processo di denuclearizzazione, non vuole perdere la presa sulla Corea del Nord.
Xi ha espresso il pieno sostegno cinese alla denuclearizzazione della penisola coreana e anche al prossimo vertice tra Kim e Trump. L'incontro è avvenuto in un un clima disteso. Tanto che l'agenzia Xinhua ha diffuso le foto della passeggiata dei due leader asiatici sul lungomare di Dalian, città portuale nel nord-ovest del Paese.
Subito dopo l'incontro, Xi ha avuto una lunga telefonata con Trump, in cui ha chiesto al presidente Usa di tenere in considerazione le "legittime preoccupazioni relative alla sicurezza" di parte nordcoreana. La questione Iran, evidentemente, ha colpito le aspettative di tutti: Kim e Xi per primi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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