Ministro boliviano Rodolfo Illanes linciato a morte da scioperanti

Il viceministro dell'interno IIlanes è stato rapito e torturato a morte dai minatori in sciopero nella regione di Panduro

Ministro boliviano Rodolfo Illanes linciato a morte da scioperanti

Forse è morto nel modo più orrendo, il viceministro dell'Interno boliviano Rodolfo Illanes, linciato dai minatori in sciopero a Panduro, 160 chilometri a sud est della capitale La Paz.

Da giorni i minatori della regione sono in agitzione per alcune modifiche nel diritto del lavoro del Paese sudamericano, per cui sono falliti i negoziati. Gli scioperanti chiedono infatti più concessioni minerarie, una deregolamentazione nella legislazione ambientale, la possibilità di lavorare anche per imprese private e maggiori rappresentanze sindacali.

La Federazione nazionale delle cooperative minerarie, che un tempo era alleata del presidente della Bolivia Evo Morales, ha da tempo dichiarato lo sciopero nazionale per le oltre quattrocento cooperative del settore, ma durante questa settimana le agitazioni hanno superato il livello di guardia.

Un'autostrada è stata bloccata e nel reprimere le proteste la polizia ha sparato uccidendo due manifestanti. Diciassette agenti delle forze dell'ordine, invece, sono state uccise.

L'acme delle violenze, tuttavia, è stato raggiunto quando Illanes si è recato a Panduro per parlamentare con i dimostranti, ma è stato intercettato e rapito da alcuni minatori. Secondo quanto riferito dal ministro della Difesa boliviano Reymi Ferrerira, Illanes sarebbe stato "picchiato e torturato a morte, brutalmente e codardamente ucciso".

L'assistente del ministro

tuttavia è riuscito a fuggire a rifugiarsi a La Paz, dove è ricoverato in ospedale. Il governo centrale ha promesso che il crimine non resterà impunito e che le indagini hanno già portato all'arresto di un centinaio di persone.

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