La Nasa bombarda un asteroide (e non è un film)

A novembre la Nasa lancerà un razzo dalla California. La destinazione? L’asteroide binario Didymos. La missione? Bombardamento

La Nasa bombarda un asteroide (e non è un film)

Fino ad oggi abbiamo trovato all’incirca 19.000 asteroidi vicini alla Terra nel sistema solare. Molti di questi potrebbero porre una minaccia al nostro pianeta. Secondo gli scienziati, però, ce ne sono oltre 25.000. La differenza tra questi due numeri pone l’interrogativo su dove si trovino gli altri, quali orbite abbiano, e se un asteroide tra questi avrà una rotta di collisione con il nostro pianeta. Chissà. Come disse Sarah Hotchner nel film Deep Impact (1998): “È bellissimo! Nessuno del nostro quartiere aveva mai scoperto che il mondo stava per finire!” Grazie al cielo il problema ancora non si pone, ma potrebbe senza dubbio apparire nel futuro.

Ecco che arriva il Double Asteroid Redirection Test (Dart) - “Test di dirottamento di un duplice asteroide”. Per vedere se la nostra specie ha la capacità di dirottare un asteroide in diretta rotta di collisione con il nostro pianeta, la Nasa lancerà una navicella contro l’asteroide Didymos per studiare gli effetti dell’impatto sul dirottamento e quindi il cambiamento di orbita.

L’Asteroide Didymos

Didymos è un asteroide binario di classe Apollo. Per binario si intende un sistema di due asteroidi che condividono un comune centro di gravità. Poichè orbitano insieme vengono chiamati appunto binari. Il più grande dei due si chiama Didymos A mentre il più piccolo Dimorphos. Il nome Didymos deriva dal greco per “gemello”, indicando la natura binaria dell’asteroide. Dimorphos deriva sempre dal greco e significa invece “duplice forma”. Questo ricorda - o meglio, ricorderà - la nuova traiettoria dopo il test. Ed è proprio Dimorphos che verrà colpito dalla missione Dart. Questo perchè la dimensione è più tipica per una potenziale minaccia: 160 metri di diametro (contro i 780 di Didymos A).

Sistema binario Didymos
L'asteroide binario Didymos. L'asteroide più piccolo è Dimorphos, il bersaglio della missione Dart. Foto da Naidu et al., AIDA Workshop, 2016

L’asteroide non è attualmente pericoloso. È semplicemente rappresentativo per una prova pratica. La classe di questo corpo celeste, “Apollo”, raggruppa tutti gli asteroidi che potrebbero appunto causare danni al nostro pianeta.

La missione Dart

La missione Dart nasce con una collaborazione tra la Nasa e l’Applied Physics Lab (Apl) della Johns Hopkins University. Il tutto sotto il patrocinio dell’Ufficio Coordinazione Difesa Planetaria della Nasa. Eh già, esiste un dipartimento anche per quello! Il lancio è programmato per il novembre di quest’anno su un razzo SpaceX Falcon 9. Partirà dalla base militare di Vandenberg, in California, per raggiungere Didymos nel settembre del prossimo anno quando disterà ben 11 milioni di chilometri dalla Terra.

Nel popolare film Armageddon (1998) il generale Kimsey dice: “Perché non gli spariamo contro centocinquanta testate nucleari e lo facciamo in mille pezzi?”. Ma la missione Dart non ha in programma una testata nucleare. E neanche esplosivi. Si tratta infatti di un impatto puramente “cinetico”. Cioè l’energia cinetica della navicella Dart - che viaggia a ben 6,6 chilometri al secondo - verrà trasferita (attraverso l’impatto) all’asteroide, cambiandone la traiettoria. Dart non avrà quindi esplosivi. Non è neanche provvista di particolare strumentazione: una fotocamera, e due strumenti di navigazione, uno solare ed uno stellare. La propulsione è elettrica, con un piccolo propulsore ionico Next.

In questa missione c'è anche l'Italia. Torino, in particolare. Per seguire la missione e registrare l'impatto ci sarà un inviato speciale: un piccolo satellite LICIACube dell'azienda torinese Argotec. Il progetto è coordinato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e la Nasa.

L'importanza

Per quanto improbabile, un Ele, “Extinction Level Event” (evento che causerebbe un’estinzione di massa sulla Terra) provocato da un impatto da asteroide è tecnicamente possibile. La missione Dart è importante per garantire un certo livello di difesa planetaria. Ne avremo bisogno presto? Grazie al cielo, no. Ma essere preparati è importante. Se l’uomo ha catalogato ben 19.000 asteroidi, c’è da sapere che l’uomo ha catalogato ben 1.099.978 corpi celesti nel nostro sistema solare. Se consideriamo l’ipotesi di 25.000 asteroidi grossi presenti, quanti altri corpi celesti potrebbero esserci?

Il nostro sistema solare è senza dubbio affollato e prima o poi può capitare di avere

qualche incontro ravvicinato. E se accade saremo pronti. E se non lo saremo? Vabbè… come disse Andy in Deep Impact “vediamo il lato positivo, ci saranno licei che porteranno il nostro nome!

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