Mistero sulla morte di al Baghdadi, gli 007 iracheni: "È vivo e si nasconde a Raqqa"

È ancora giallo sulla morte del numero uno dell'Isis. Per l'intelligence irachena il Califfo sarebbe ancora vivo e si nasconderebbe a Raqqa

Mistero sulla morte di al Baghdadi, gli 007 iracheni: "È vivo e si nasconde a Raqqa"

È ancora mistero sulla morte, presunta, del leader del Califfato islamico. Fonti dell’intelligence irachena, infatti, hanno smentito la notizia fatta circolare a metà giugno dal ministero della Difesa di Mosca, che aveva annunciato di aver colpito e ucciso il Califfo nei sobborghi di Raqqa. Per due alti funzionari dell’antiterrorismo iracheno e curdo, infatti, il numero uno dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi, sarebbe, al contrario, ancora vivo e si nasconderebbe nell’ex roccaforte siriana del Califfato, assediata dalle forze curdo-siriane.

Ad affermare che il Califfo non è affatto un fantasma e che si nasconde ancora in Siria è stato Abu Ali al Basri, capo del servizio per la sicurezza e le operazioni anti-terrorismo del ministero dell'Interno di Baghdad, citato dall’emittente saudita al Arabiya. “Al Baghdadi è sicuramente vivo, abbiamo informazioni che lo provano”, ha assicurato, inoltre, anche un altro alto ufficiale curdo-iracheno, Lahur Talabany, responsabile del servizio di intelligence nella regione autonoma del Kurdistan iracheno. Per l’ufficiale curdo, citato dall’agenzia Reuters, ci sarebbero il “99%” delle possibilità che al Baghdadi sia ancora vivo. Il numero uno dell’Isis, ricorda Talabany, “ha anni di esperienza in clandestinità” e “sa come nascondersi dai servizi segreti”. Per questo, il Califfo dalle mille vite potrebbe essere nascosto nei territori ancora sotto il controllo dello Stato Islamico in Siria e precisamente, secondo il capo dell’intelligence curda, a Raqqa. Il leader dell'Isis, ferito ma ancora in vita, si nasconderebbe nella ex roccaforte siriana del Califfato anche secondo l'emittente libanese al Mayadin, che cita gli stessi servizi di sicurezza di Baghdad.

Nonostante, quindi, secono la tv irachena al Sumaria sarebbero stati gli stessi uomini dell'Isis la scorsa settimana a confermare la notizia della morte del Califfo, per l’intelligence irachena al Baghdadi non sarebbe morto lo scorso 28 maggio sotto le bombe dell’aviazione russa, come annunciato lo scorso 16 giugno dal ministero della Difesa di Mosca. Sulla morte del numero uno dell'Isis, non confermata dal Pentagono, né dalla Coalizione internazionale anti-Isis a guida americana, inoltre, ieri è stato lo stesso governo russo ad avanzare nuovi dubbi. Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, i servizi di sicurezza russi non disporrebbero di "informazioni precise" sulla fine del Califfo. "Riceviamo informazioni contraddittorie”, ha detto il portavoce di Putin ai giornalisti, “i nostri servizi preposti le stanno controllando".

Nessuna certezza, quindi, al momento sulle sorti di al Baghdadi, sebbene la scorsa settimana i media iracheni avessero assicurato, citando fonti interne dell’Isis, che gli islamisti stessero per rendere noto il nome del nuovo Califfo. A sostituire al Baghdadi, secondo al Arabiya, sarebbe stato, probabilmente l’emiro dello Stato Islamico in Libia, Jalaluddin al Tunisi, uno dei pochi leader dell’organizzazione rimasti in vita. Sugli account social dell’Isis e sui siti web collegati agli islamisti, però, non erano apparse né conferme né smentite. E ora le dichiarazioni degli ufficiali dell’intelligence di Baghdad rimettono tutto in discussione.

Il Califfo, dato per morto almeno quattro volte dal 2014 e il cui ultimo intervento pubblico risale al novembre scorso, potrebbe essere ancora a Raqqa a guidare la la resistenza dei miliziani jihadisti sotto attacco delle forze curdo-siriane appoggiate dalla Coalizione internazionale a guida americana.

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