Nella notte di Pasqua il Messico brucia Trump

È tradizione in Messico bruciare, nella notte del sabato santo, immagini di Giuda, il discepolo che tradì Gesù. Ma quest'anno sono state bruciate molte effigi di Trump

Nella notte di Pasqua il Messico brucia Trump

È tradizione in Messico bruciare, nella notte del sabato santo, immagini di Giuda, il discepolo che tradì Gesù. Ma quest'anno sono state bruciate molte effigi di Donald Trump. Al candidato repubblicano i messicani rinfacciano la promessa di deportare milioni di immigrati messicani senza documenti e di costruire un muro sul confine con gli Stati Uniti facendolo pagare ai messicani. È per questo che molti vedono nel tycoon il simbolo del tradimento.

A Città del Messico è stato un artista, Leonardo Linare, a realizzare un enorme Trump di cartapesta. "Per i latinos qui e negli Stati Uniti è un pericolo, una vera minaccia, è la persona giusta da bruciare come Giuda", ha detto al Washington Post l'artista che comunque ha scelto altri "Giuda" da bruciare, compreso un combattente dello Stato Islamico armato di kalashnikov. "Negli anni scorsi - ricorda un altro partecipante alle cerimonie apotropaiche celebrate in tutto il Messico - sono state bruciate anche le effigi di Osama bin Laden".

Ma quest'anno la minaccia di Trump, che ha iniziato la sua campagna elettorale accusando gli immigrati messicani di essere tutti "violentatori e criminali", viene considerata particolarmente reale. "Le sue idee non solo la soluzione, anzi il contrario - dicono i più - se costruirà un muro, la gente costruirà i tunnel".

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