Nel 1997 alcune congregazioni missionarie che credevano in un'informazione approfondita e fatta in loco diedero vita a Misna, Missonary International Service News Agency. L'agenzia di stampa è stata per quasi vent'anni una bussola per i giornalisti che si occupano di terzo mondo e di aree dove le informazioni sono di difficile reperimento. Grazie a una rete di collaboratori fatta di missionari, cooperanti e volontari, Misna è riuscita a portare i riflettori anche laddove penne e obiettivi sono impossibilitati ad arrivare, dove regimi e governi autoritari cercano in tutti i modi di mettere il bavaglio all'informazione e ogni giorno, questi missionari della cronaca, hanno ricordato che l'America Latina come l'Africa e l'Estremo Oriente esistono ed hanno una voce.
Ma a pochi giorni dall'inizio del Giubileo della Misericordia, ecco la notizia: Misna, il 31 dicembre cesserà d'esistere. La decisione di chiudere l'attività dell'agenzia è stata presa dagli Istituti missionari editori, e il motivo, com'è prevedibile, è dovuto alla crisi. Ovviamente la scelta ha lasciato sgomento il mondo dell'informazione. La convinzione comune è che una strategia per tenere in vita Misna si possa trovare, anzi, che ci sia. Inoltre, la richiesta di aggiornamenti e informazioni dai sud del mondo non è diminuita, al contrario, negli anni, con una globalizzazione galoppante, l'interesse per certe aree è aumentato. E così assume sempre maggior importanza l'agenzia e il lavoro dei giornalisti che ne fanno parte e che hanno lanciato un appello direttamente a Papa Francesco perchè intervenga e faccia si che la voce degli ultimi possa avere ancora un microfono che la faccia sentire. Il testo pubblicato dai cronisti di Misna è il seguente:
''Caro Papa Francesco,
siamo i giornalisti della MISNA, quella piccola agenzia di stampa dei Missionari che da quasi vent’anni racconta le “periferie” della tua amata Africa, dell’Asia, dell’America Latina. A pochi giorni dal Natale, il prossimo 31 dicembre, questa ‘voce degli ultimi’ rischia di spegnersi. Con una decisione per noi drammatica e incomprensibile, un gesto che chiude simbolicamente la Porta Santa che tu hai voluto aprire a Bangui, le congregazioni missionarie proprietarie della Misna (Missionari Comboniani, Missionari della Consolata, Pontificio Istituto Missioni Estere, Missionari Saveriani) hanno deciso di sospendere le pubblicazioni. Erano state loro, le stesse Congregazioni, animate da un missionario speciale, Giulio Albanese, a creare nel dicembre 1997 questa piccola, grande, realtà della comunicazione missionaria. Se diamo un satellitare a ogni missionario, nel più sperduto angolo della Terra - dal Congo alla “Fin del Mundo” - avremo un racconto del mondo davvero unico, libero e ispirato, questa era l’idea da cui siamo nati e che riteniamo oggi ancora e più che mai attuale e necessaria. Con amore e dedizione, da allora ci battiamo per cambiare, a modo nostro, la maniera di fare informazione. Oggi, però, gli Istituti missionari proprietari della Misna si dicono “stanchi”, demotivati, così schiacciati dalle spese e “privi di energie” da ritenere inutile la sopravvivenza della loro stessa creatura. Sarebbe un errore grave: senza MISNA a pagare saranno le giovani Chiese, le periferie, la società civile che invoca una giustizia sociale senza cui non può esserci Pace. E l’idolo del denaro spegnerebbe la voce dei poveri.In tutti i modi abbiamo pregato l’editore di sedersi attorno a un tavolo e trovare con noi una soluzione.
Ci siamo offerti di continuare a lavorare tagliando i nostri stipendi, provando a fare di tutto, insieme – noi laici al fianco dei missionari - per far sì che la Misna vada avanti! Ma non siamo stati ascoltati.Caro Francesco, ascoltaci tu''.
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