L’emittente russa tv Tse ha trasmesso un video sul momento dell’uccisione di Boris Nemtsov, freddato a colpi di pistola nel centro di Mosca nella notte tra venerdì e sabato. L’omicidio, stando al filmato sarebbe avvenuto alle 23.31 locali (le 21.31 in Italia). Il filmato mostra anche una persona che sale di corsa su un’auto e si dilegua, probabilmente con un complice.
Migliaia di persone sfilano per le strade di Mosca in ricordo del politico assassinato. Il corteo passa anche vicino al punto dove Nemtsov è stato colpito a morte da quattro proiettili. La manifestazione, prevista da tempo, originariamente era stata intesa come una marcia di protesta contro Putin. Dopo l’omicidio di Nemtsov le autorità hanno consentito al corteo di spostarsi dalla periferia di Mosca al centro al centro della città, cancellando il divieto precedentemente imposto. È guerrà di cifre sui partecipanti alla marcia. Secondo gli organizzatori ha raccolto oltre 70mila persone. La polizia ha invece stimato i presenti in circa 16mila. Su molti cartelli portati in corteo si legge 'Io non ho paura'. Famiglie, anziani e giovani camminano lentamente e molti di loro sfilano con foto di Nemtsov. "Se riusciamo a fermare la campagna di odio che viene diretta contro l'opposizione, allora abbiamo una possibilità di cambiare la Russia. Se no affrontiamo la prospettiva di un conflitto civile di massa", ha detto all'agenzia Reuters uno dei leader dell'opposizione, Gennady Gudkov.
Il deputato ucraino Alexandr Goncharenko è stato arrestato mentre partecipava alla marcia. Membro del gruppo parlamentare del blocco del presidente ucraino Petro Poroshenko, ha scritto su Facebook: "Non portavo cartelli né bandiere, mi hanno preso dalla camicia". Il politico ha pubblicato una sua foto mentre marciava, dove lo si vede mentre indossa una camicia bianca con il volto di Nemtsov e la scritta "Gli eroi non muoiono mai" (in ucraino).
Tra le possibili piste gli inquirenti non escludono che Nemtsov possa essere stato ucciso da islamisti radicali o che la stessa opposizione lo abbia ucciso per infangare Putin. Ma c'è chi pensa che il mandante possa nascondersi nei palazzi del potere di Mosca. Perché, come ha detto il presidente ucraino Petro Poroshenko, l’oppositore russo "stava per presentare le prove del coinvolgimento delle forze armate russe nel conflitto separatista in Ucraina orientale". Il leader ucraino ha reso anche noto di aver incontrato Nemtsov alcune settimane fa: "Qualcuno aveva molta paura" che lui rendesse pubblica l’informazione e così "lo hanno ucciso". Dalla Russia replicano che questa ipotesi è pura fantasia, e che la verità può essere l'esatto opposto: chi ha eliminato Nemtsov l'ha fatto per dare la colpa ai russi e screditarli di fronte al mondo. E il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiunge che Nemtsov non rappresentava una minaccia per Putin a livello politico: "Se prendiamo in considerazione il livello di popolarità di Putin - ha dichiarato - allora Nemtsov era piuttosto un comune cittadino". Come a sottolineare che non vi sarebbe stato alcun interesse ad eliminare una personalità politicamente del tutto insignificante. C'è anche l'ombra dell'estrema destra nazionalista, disposta a tutto pur di far saltare la fragile tregua con l'Ucraina.
Ha sparato una sola persona
Dal racconto di un presunto testimone si evince che a sparare sarebbe stata una sola persona: quattro proiettili che hanno ucciso Nemtsov colpendolo alla schiena e alla testa. Viktor M., 23 anni, alla tv filogovernativa LifeNews racconta che al
momento dell’omicidio stava camminando circa 80 metri dietro Nemtsov e la sua ragazza (la modella ucraina Anna Duritskaia, 23 anni), e che dopo gli spari un uomo si è allontanato dal luogo del delitto per salire di corsa su un’auto in seconda fila che si è poi dileguata in un batter d’occhio (alcune fonti parlano di una Lada bianca, altre di una Ford dello stesso colore). La versione di Viktor M. (che sarebbe anche la stessa persona che ha chiamato la polizia) sembra confermata da un video pubblicato online da TvTse, secondo cui l’assassinio sarebbe avvenuto venerdì alle 23.31.
Le ultime ore di vita di Nemtsov
Prima di essere assassinato Nemtsov aveva cenato, insieme alla fidanzata, nel ristorante Bosco che si affaccia sulle mura di mattoni rossi del Cremlino. Una cameriera del locale riferisce a un quotidiano russo che la cena era stata interrotta da diverse telefonate e che Nemtsov, che era molto impegnato nei preparativi della marcia che avrebbe dovuto tenersi oggi a Mosca, aveva interrotto per un'intervista con una radio ucraina proprio sui dettagli della manifestazione. La coppia, fidanzata da circa tre anni, era stata fra gli ultimi a pagare il conto al ristorante. I due erano usciti intorno alle 23 e si erano diretti verso la Piazza rossa. Andavano a piedi verso casa di Nemtsov, che dista a piedi circa mezz'ora dal ristorante. Secondo quanto riferisce all'agenzia Interfax una fonte, nei minuti immediatamente precedenti alla sparatoria sul ponte sopra la Moscova una persona avrebbe osservato la coppia dando il segnale agli aggressori al momento di attaccare. Prova che si sia trattato di un assassinio pianificato nei minimi particolari.
Quelle voci sulla fidanzata-modella
In Russia circolano voci su Anna Duritskaya, la modella ucraina fidanzata di Nemtsov. Qualcuno ipotizza che dietro l'assassinio ci possa essere una pista passionale.
E c'è anche chi insinua che la donna sia, in realtà, una spia ucraina, che avrebbe influenzato il compagno facendogli assumere posizioni decisamente favorevoli agli interessi di Kiev. Potrebbe essere solo bassa propaganda. Di certo si sa solo che la Duritskaya è l'unica persona che ha assistito, da vicino, all'assassinio.
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