New Jersey, macabro omicidio di un bimbo di 23 mesi, presa la madre

La donna aveva inizialmente raccontato di un rapimento, ma gli inquirenti non erano rimasti convinti dalla sua lacunosa storia. Il corpicino del bimbo è stato fatto a pezzi e nascosto in parte in una borsetta ed in parte dentro un capanno

New Jersey, macabro omicidio di un bimbo di 23 mesi, presa la madre

La polizia del New Jersey (Usa) ha incriminato per omicidio la 24enne Nakira Griner, a causa dell’uccisione del figlio di soli 23 mesi, il cui corpo è stato poi barbaramente fatto a pezzi dalla stessa donna.

Parte dei resti della piccola vittima, bruciati, erano stati rinvenuti all’interno di una borsetta della madre. Le analisi del Dna svolte dagli inquirenti hanno permesso di comprendere senza alcun dubbio a chi appartenessero quei brandelli di carne, e dunque di far emergere l’orrore che la ragazza aveva tentato di tenere nascosto. Le indagini successive hanno permesso ai poliziotti di rinvenire anche il resto del corpicino straziato del bimbo, occultato sotto il pavimento di un capanno nella tenuta di famiglia a Paterson (New Jersey).

Come riportato dal “DailyStar”, la 24enne aveva contattato le forze dell’ordine per segnalare il rapimento del piccolo Daniel Jr, avvenuto mentre lei ed i suoi due figli stavano facendo una passeggiata. Mentre Daniel si trovava in un passeggino, il fratellino più piccolo era invece legato al petto della madre. Come riferito dalla detective Veronica Cappoli, che ha interrogato la 24enne, quest’ultima ha dichiarato di esser stata improvvisamente aggredita. “Ha detto di aver sentito che qualcuno la prendeva a calci. Dopo esser caduta a terra, sarebbe stata ripetutamente presa a calci al fianco destro ed alla testa”. Nakira ha quindi aggiunto di essersi subito resa conto che il passeggino col piccolo Daniel Jr era sparito. Purtroppo però, essendo l’aggressione avvenuta alle sue spalle, non poteva fornire alcuna utile indicazione sul criminale né sulla direzione da lui presa nella fuga.

Il racconto dalle basi poco solide aveva da subito insospettito gli investigatori, i quali, per vederci chiaro, avevano ottenuto un mandato di perquisizione per ispezionare la casa di Nakira, effettuando i macabri ritrovamenti.

La donna, che aveva fallito anche il test con la macchina della verità, ha quindi rivelato di aver lei stessa colpito il bambino, poi caduto dalle scale, perché si rifiutava di obbedirle e di mangiare. Daniel Jr, ancora vivo dopo la caduta secondo il racconto confusionario della donna, sarebbe stato quindi abbandonato lungo la Devonshire Place, con la speranza che qualcuno di passaggio potesse soccorrerlo. Tutto questo perché, riferisce sempre la donna, era certa che nessuno avrebbe creduto alla sua storia.

Nakira, definita dagli inquirenti una “malata di selfie”, è stata

denunciata per omicidio di secondo grado, profanazione di resti umani di secondo grado e manomissione di prove di quarto grado. Le indagini per comprendere come Daniel sia morto e le dinamiche degli eventi sono tuttora in corso.

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