Si sono conosciuti sui banchi dell'Instituto Politecnico di Rosario, città argentina a 300 km a nord-ovest da Buenos Aires. Hanno condiviso tutto fino alla maturità nel 1987. 30 anni dopo hanno deciso di festeggiare la data del diploma con un viaggio a New York.
All'aeroporto Islas Malvinas di Rosario, prima di imbarcarsi, si sono scattati una foto. Indossavano tutti una maglietta con la scritta "Libre". Nella Grande Mela gli otto amici si sono riuniti agli altri che negli Stati Uniti si erano trasferiti. Sarebbe dovuta essere una vacanza all'insegna dei bei tempi. Invece si è trasformata in una tragedia.
Cinque di loro sono tra le otto vittime dell’attentato terroristico, quattro sono rimasti illesi, un altro è ricoverato al Presbiterian Hospital di Manhattan.
Il gruppo si trovava a New York da qualche giorno. A pagare il viaggio per tutti era stato Ariel Erlij, 48enne proprietario di un'acciaieria a Rosario. Martedì pomeriggio, nel momento dell'attacco, stavano percorrendo la pista ciclabile con le biciclette prese a noleggio.
All'improvviso il pick up bianco guidato da Sayfullo Habibullaevic Saipov è piombato a tutta velocità su di loro.Il presidente argentino Mauricio Macri si è detto via Twitter "profondamente scosso per le tragiche morti. Il governo è a disposizione dei familiari delle vittime".
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