La polizia francese ha arrestato questa mattina un uomo e una donna ritenuti legati all’attentatore di Nizza, che ieri lo Stato islamico aveva definito in una rivendicazione un proprio "soldato". Altre cinque persone sono già in stato di fermo per il massacro sulla promenade della città francese, tra cui l’ex moglie di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, l’uomo che ha ucciso 84 persone travolgendole con un camion e sparando all’impazzata. Si allarga dunque l'indagine sul terrorista della Promenade des Anglais. E di fatto adesso gli ivestigatori cercheranno di capire quali fossero i legami del franco-tunisino con l'islam radicale. Una fonte investigativa riferisce inoltre che Bouhlel fece almeno due sopralluoghi sulla promenade di Nizza nei due giorni precedenti la strage. Inoltre nel corso degli interrogatori di centinaia di persone seguiti all’attacco diversi hanno affermato che l’attentatore mostrava di aver fatto un percorso religioso.
"Mohamed Lahouaiej- Bouhlel è uno dei soldati dello Stato islamico, e ha risposto agli appelli che incitavano a colpire i cittadini dei paesi della Coalizione". In questo modo l’Isis ha rivendicato la paternità della strage di Nizza. Il messaggio è stato diffuso sui social network dall’agenzia di stampa Amaq, che fa capo alla formazione jihadista, ed è stato ripreso da diversi media arabi tra cui "Sky Arabia". La rivendicazione ha allarmato ancora di più gli inquirenti che temono connessioni tra il terrorista e qualche cellula radicale sempre a Nizza. L'obiettivo delle indagini resta sempre lo stesso: capire se abbia agito solo o se faccia parte di un piano coordinato a cui avrebbero partecipato altri complici. E in questo quadro emerge un retroscena che apre all'ipotesi dei complici.
Poco prima dell’attacco il killer mandò un sms dal suo cellulare , scrivendo "invia più armi". Lo hanno riferito fonti vicine all’inchiesta citate da a BFM TV. Infine la moglie del killer dopo quattro giorni di fermo è stata rilasciata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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