Nord Corea, gli Usa annunciano sanzioni. Ma Mosca si propone come mediatore

Sale la tensione dopo gli ultimi test di Pyongyang. Ma Mosca rimprovera a Washington di aumentare la tensione nella penisola

Nord Corea, gli Usa annunciano sanzioni. Ma Mosca si propone come mediatore

Continua la prova di forza (a distanza) tra Donald Trump e Kim Jong-un. All'indomani dell'ennesimo test nordcoreano, che ha messo in campo "Kwangmyongsong-5", il satellite dotato di sistema di comunicazione e videocamera che permette al regime di lanciare nuovi missili a lunga gittata, gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni a due dei più importanti funzionari della Corea del Nord che si occupano del programma sui missili balistici. Mentre si consuma questo estenuante questo braccio di ferro, Vladimir Putin non sta certo a guardare. E ribadisce l'offerta di volersi proporre come Paese mediatore per alleviare le tensioni tra Washington e Pyongyang.

Le sanzioni degli Stati Uniti

"Il Tesoro sta prendendo di mira i numeri uno dei programmi sui missili balistici della Corea del Nord", ha dichiarato il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin. Una mossa, ha continuato Mnuchin, che fa parte "della nostra campagna di massima pressione per isolare il Paese e arrivare ad una penisola coreana completamente denuclearizzata". La decisione fa seguito alle nuove sanzioni delle Nazioni Unite annunciate lo scorso venerdì in risposta al test del 29 novembre di un missile balistico intercontinentale (Icbm) che, secondo quanto riferito Pyongyang, può raggiungere qualsiasi punto del territorio statunitense. Le sanzioni limitano ulteriormente l'accesso della Corea del Nord ai prodotti petroliferi raffinati e al petrolio greggio e ai suoi guadagni dai lavoratori all'estero.

La Russia è pronta a mediare

Come già in passato il Cremlino ha fatto sapere di essere pronto a mediare tra i due Paesi.

Nel corso di una telefonata al segretario di Stato americano, Rex Tillerson, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che "la retorica aggressiva di Washington" e l'aumento della sua presenza militare nella regione stanno innalzando la tensione e questo è inaccettabile. Lavrov ha, poi, sottolineato la necessità di passare velocemente dal linguaggio delle sanzioni ad un nuovo percorso di negoziati.

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