La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico intercontinentale. È questa la valutazione iniziale del Pentagono sul lancio avvenuto pochi minuti fa. Mentre scriviamo è ancora in corso l’analisi del sistema d’arma testato. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato informato mentre il missile era ancora in volo. Lanciato da Sain Ni, l’Icbm ha volato per circa mille km prima di schiantarsi nel Mar del Giappone. Il Norad, North American Aerospace Defense Command, conferma che il missile non ha mai rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti ed i suoi alleati. Nella valutazione iniziale del governo giapponese il missile avrebbe volato per circa 50 minuti prima di precipitare nella zona economica esclusiva di Tokyo. Il Dipartimento della Difesa conferma tali dati. Per la Corea del Sud il missile avrebbe raggiunto un'altitudine di 4.500 km. Il Giappone colloca la sua altitudine a 4000 km. Ulteriori dati sono attesi nelle prossime ore.
L’ultimo test della Corea del Nord risale al 15 settembre scorso, quando ad essere lanciato fu un missile balistico intermedio KN-17. Sette giorni fa la Corea del Nord è stata reinserita nove anni dopo nella blacklist degli Stati che Washington considera come sponsor del terrorismo. La designazione consente agli Stati Uniti di imporre maggiori sanzioni. La dinastia Kim chiede il rispetto internazionale e cerca, soprattutto, di sopravvivere. Il rispetto internazionale (come avvenuto con il Pakistan ad esempio) si basa sul riconoscimento a potenza nucleare così da reimpostare le relazioni con i diretti antagonisti come la Corea del Sud e gli Stati Uniti. Il graduale aumento della pressione militare sul regime nordcoreano per ottenere un risultato politico, nella speranza che non precipiti in un conflitto reale, è un elemento debole e pericoloso per la politica degli Stati Uniti. Kim Jong-un non intende dichiarare guerra agli Stati Uniti, ma spera di impedire a Washington un attacco preventivo a protezione della dinastia regnante.
La tecnologia di rientro
Il ciclo missilistico è diviso in tre fasi: spinta, manovra nello spazio e terminale. Un missile balistico intercontinentale dopo la fase di propulsione e spinta, raggiunge l’orbita terrestre per rilasciare il veicolo di rientro principale, la punta del missile. Quest’ultima, una volta posizionata tramite navigazione inerziale, rilascia le testate che colpiscono gli obiettivi rientrando dall’atmosfera terrestre. Oltre alla gittata massima, un missile deve anche essere in grado di trasportare una testata, sopravvivere al rientro nell'atmosfera e colpire un bersaglio con precisione.
Il processo prevede la schermatura della testata dalle alte temperature generate dal rientro nell’atmosfera terrestre ad una velocità di 7 km al secondo. La miniaturizzazione non è mai stata verificata in modo indipendente dall’Occidente e non vi è alcuna prova della standardizzazione delle testate nucleari per il trasporto su vettori intercontinentali come il KN-08.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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