L’Iran ha stabilito ieri sera le condizioni necessarie che dovranno essere rispettate dall’Unione europea per mantenere l'accordo sul nucleare dopo il ritiro degli Stati Uniti dal patto lo scorso 8 maggio.
In un discorso ai leader politici del Paese, la guida suprema della Repubblica islamica dell’Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha comunicato senza mezzi termini i sei diktat imposti agli europei.
Risoluzione al Consiglio di sicurezza
"Il ritiro degli Stati Uniti è una violazione della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gli europei devono assolutamente presentare una risoluzione contro gli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza per protestare contro quest’azione". L’intesa sul nucleare era stata firmata nel luglio 2015 a Vienna tra Iran e Gran Bretagna, Cina, Francia, Germania, Russia, Stati Uniti e Unione europea.
Nessuna discussione sui missili
"I leader dei tre Paesi europei - firmatari dell'accordo, Francia, Germania, Gran Bretagna - devono impegnarsi e promettere di non evocare in alcun modo domande sui missili iraniani e sulla presenza dell'Iran nella regione". "Tutti devono sapere che la Repubblica Islamica dell'Iran non rinuncerà certamente al suo potere, in particolare per quanto riguarda la sua difesa nazionale". L’Iran ha un’influenza politica e militare molto forte nell’area mediorentale ed è un forte sostenitore del regime siriano di Bashar al Assad, delle milizie sciite in Iraq, degli Hezbollah in Libano e di Hamas in Palestina.
Garantire le vendite di petrolio iraniano
"Se gli Stati Uniti riusciranno a fermare le vendite di petrolio dell'Iran, gli europei dovranno garantire l'acquisto dell’esatta quantità di petrolio che vorremo vendere". I principali acquirenti del greggio iraniano sono Cina, India, Giappone e Unione Europea.
Garantire le transazioni commerciali
"Le banche europee devono garantire le transazioni commerciali con l'Iran". Se l’Europa decidesse di rispettare questa condizione, i rapporti con gli Stati Uniti inizierebbero ad incrinarsi.
Continuazione delle relazioni positive con l’Europa
L’accordo siglato nel 2015 è il frutto di intensi sforzi diplomatici raggiunti dopo i circa 12 anni di crisi sulla questione nucleare iraniana. Per questo motivo gli Stati europei sono intenzionati a mantenere l’intesa con Teheran. L’accordo di Vienna prevede la rimozione delle pesanti sanzioni economiche inflitte all’Iran in cambio dell’impegno di quest’ultimo a non proseguire il programma nucleare nazionale, che avrebbe permesso di costruire una bomba nucleare.
Scetticismo iraniano
"L'Iran non sta cercando di combattere contro gli europei, ma, dato il loro comportamento passato, non ci fidiamo di loro. Per questo motivo, le garanzie data devono essere reali e rispettate”.”Se gli europei non vorranno accogliere le nostre richieste, l’Iran ha tutto il diritto di riprendere le proprie attività nucleari".
Con queste parole tuonanti Khamenei avverte gli europei che, se non manterranno i patti, l’Iran riprenderà le attività di arricchimento dell’uranio oltrepassando l’attuale soglia del 20%, livello che delimita l’utilizzo dell’uranio per scopi civili e non militari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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