
"Da parte nostra non c'è stato nessun cambiamento di posizione". È limpido il comunicato del Comune di Gerusalemme, che nonostante una risoluzione delle Nazioni Unite, che ha deciso lo stop all'espansione delle "colonie", non fa un passo indietro, pronto a dare il via alla costruzione di più di 600 case nella zona orientale della città.
Deciso tempo fa, l'ampliamento con 618 nuove unità abitative avverrebbe in un momento di grande tensione tra le Nazioni Unite, dove per la prima volta gli Stati Uniti si sono astenuti dal voto, mandando di fatto un segnale all'alleato, e Israele, il cui premier Benjamin Netanyahu ha espresso ieri tutto il suo disappunto, convocando anche l'ambasciatore
americano."Il Comune lavora in tutte le aree della città, in linea con il piano generale e la Legge per pianificazione e costruzione", dice ad oggi il comunicato del comune di Gerusalemme. E il messaggio sempre molto chiaro.
Gentiloni sù la testa.
proprio quello che tu tanto difendi senza saperlo . se ti ritenessi intelligente ti suggerirei di studiare , anche se inutile.
Io sto' sempre con Israele, l'unico paese nella regione dove cristiani non vengono perseguiti ed ammazzati. Forza Trump, forza Brexit, forza Israele!
peste e corna ai restanti.
parlo ad un rabbino.