Quanto accaduto in Austria nei giorni scorsi, quando il Cancelliere Kurz ed il ministro degli Interni Kickl hanno comunicato la chiusura di sette moschee e l'imminente espulsione di una quarantina di imam dal Paese, ha rimesso luce sulla travagliata convivenza tra musulmani e società europea.
Nei Paesi Bassi la situazione sembra essere in costante peggioramento. A riportarlo è il quotidiano olandese De Volkskrant, che fa riferimento a un’indagine dell’Scp, l’Ufficio di pianificazione culturale sociale. Sotto la lente d’ingrandimento i musulmani di origine turca e marocchina, le maggiori rappresentanze islamiche presenti nel paese.
Lo studio, che si basa su dati del 2015 messi a confronto coi risultati di precedenti sondaggi del 2006 e 2011, ha rivelato come entrambi i gruppi preghino e visitino le moschee con maggior frequenza e ritengano la fede una componente molto importante della loro vita. Inoltre, i risultati mostrano che nel corso degli ultimi dieci anni sempre più donne musulmane, soprattutto marocchine, indossano il velo, dato in aumento del 14% (dal 64% al 78%).
Sebbene la proporzione di musulmani tra gli olandesi turchi sia diminuita (dal 93 all'86 %), l’Scp osserva che sia i musulmani turchi che quelli marocchini assumano sempre di più un atteggiamento ostile nonché di risentimento nei confronti della società: una maggioranza del 60% non si fida più dei
cittadini olandesi, e polizia e giurisdizione nazionale ricevono a malapena voti soddisfacenti.Per di più c’è chi non disdegna lo Stato di diritto, accostandosi senza esitazione a tematiche molto care ai musulmani salafiti.
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