Ora è ufficiale: Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, come riporta l'agenzia Agi, ha ritirato formalmente gli Stati Uniti dall'Organizzazione mondiale della sanità, dando seguito alle minacce all’agenzia dell’Onu per la scarsa risposta al coronavirus. Lo confermano fonti del Partito democratico Usa. "Il Congresso ha ricevuto formale notifica che Potus ha ufficialmente ritirato gli Usa dall’Oms in mezzo alla pandemia", ha scritto su Twitter il senatore Robert Menendez, leader dei democratici presso la Commissione relazioni estere. La fine delle relazioni di Washington con l'agenzia dell'Onu era già stata annunciata a fine maggio dallo stesso tycoon, in relazione alla gestione della pandemia. Gli Stati Uniti hanno ufficialmente informato anche il segretario generale dell'Onu della loro uscita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), secondo quanto reso noto un alto funzionario dell'amministrazione Trump.
Nel mese di maggio, l'Oms era stata accusata dalla stampa Usa e da testate come il Wall Street Journal di essere asservita all’influenza di Pechino, che fece sentire il proprio peso geopolitico nell’elezione del direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel maggio 2017. Come spiegava il Financial Times in un editoriale pubblicato il 6 maggio scorso, l’Oms è "un’istituzione compromessa" perché manca di indipendenza "dai suoi Paesi membri" e "non solo dalla Cina". Le sfide per la salute globale, infatti, "richiedono che l’Oms superi tali interessi parrocchiali" perché "un’istituzione internazionale indipendente e obiettiva" può servire al meglio "anche gli interessi nazionali". Il problema non sono solo i ritardi e la malagestione del Covid-19 ma anche, per esempio, nel 2009, la sua "gestione opaca di H1N1", comunemente noto come influenza suina.
Donald Trump ha ragione: l’Oms è un ente politico, non scientifico, influenzato dai Paesi che lo finanziano. Come scrive anche il Financial Times, infatti, sono gli gli interessi geopolitici a "plasmare le sue azioni". Nel 1955, infatti, fu coinvolta nella lotta ideologica occidentale contro l’Unione Sovietica quando l’Assemblea mondiale della sanità, l’organo decisionale dell’Oms, "votò per un programma di eradicazione della malaria promosso dagli Stati Uniti e dai suoi alleati". Il vero problema è che, attualmente, l'80% del bilancio dell’Oms “proviene da contributi volontari”. Come Trump ha più volte sottolineato nelle scorse settimane, l'organizzazione ha sbagliato "ripetutamente" difendendo Pechino dalle accuse di scarsa trasparenza all'inizio della diffusione.
"Gli errori reiterati da parte sua e della sua organizzazione - ha sottolineato il tycoon -sono stati estremamente gravosi per il mondo": secondo il presidente Usa, "molte vite avrebbero potuto essere salvate" se il direttore "avesse seguito l'esempio" di uno dei suoi predecessori alla guida dell'Oms, la norvegese Harlem Brundtland, che nel 2003 riuscì a bloccare la diffusione della Sars.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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