Orban gela la Lega: "Nessuna collaborazione con Salvini"

Con la mossa contraria alla Lega e quella di bloccare la riforma della giustizia, il premier ungherese dimostra di voler rimanere nel Ppe

Orban gela la Lega: "Nessuna collaborazione con Salvini"

Traballa l'asse fra Viktor Orban e la Lega di Matteo Salvini. Il portavoce del premier ungherese, leader del partito Fidesz, ha detto che al momento non ci sono possibilità di collaborare con il Carroccio al Parlamento europeo. Secondo quanto riportato da Reuters, Gergely Gulyas, capo dello staff di Orban, in conferenza stampa a Budapest ha detto: "Rispettiamo il vicepremier, il governo italiano e il risultato delle elezioni, che ha reso la Lega il primo partito del Paese. Nondimeno, non vedo molte possibilità di cooperazione a livello di partiti o in un gruppo parlamentare condiviso".

Lo stesso politico ungherese, commentando le trattative sul prossimo presidente della Commissione europea, ha ricordato che il suo governo non sostiene né la candidatura di Manfred Weber, né quella del socialista Frans Timmermans. Gulya ha detto che non appoggia il candidato tedesco del Partito popolare europeo "perché ha offeso l'elettorato ungherese in varie occasione". Mentre il fattore che ostacola il sostegno a Timmermans è che ques'ultimo sarebbe legato a George Soros, il finanziere ungherese-americano che da sempre è al primo posto fra gli obiettivi di Orban e che è stato anche oggetto di una martellante campagna politica.

Il fatto che Orban non consideri la candidatura di Weber è rilevante ma di per sé non fondamentale. Già cinque anni fa lo stesso leader di Budapest non diede il suo appoggio a Jean-Claude Juncker. Rilevante, invece, è la volontà dell'esecutivo magiaro di non portare avanti la riforma della giustizia che aveva causato forte imbarazzo nel Ppe facendo attivare la procedura dell'articolo 7 del Trattato.

La mossa di chiudere all'alleanza con la Lega e di fermare la riforma della giustizia potrebbe essere il segnale dell'abbandono di Orban delle velleità di uscire dai popolari europei. Per il leader della Lega un nuovo "no" dopo quello di Horst Seehofer della Csu bavarese.

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