"L'islam non è il terrorismo" È scontro sulle parole del Papa

Il Pontefice in visita all'università Roma Tre parla di immigrazione e di terrorismo internazionale: "Attentatori immigrati di seconda generazione"

"L'islam non è il terrorismo" È scontro sulle parole del Papa

Papa Francesco in visita all'università Roma Tre. Durante il suo intervento davanti agli studenti dell'ateneo, il Pontefice ha affrontato diversi temi tra cui l'immigrazione e il terrorismo internazionale. Sui migranti la posizione del Papa è chiara: "Le migrazioni non sono un pericolo. L’Europa è stata fatta di invasioni, migrazioni ed è stata fatta artigianalmente, così. Le migrazioni non sono un pericolo sono una sfida per crescere".

Poi ha aggiunto: "È importante il problema dei migranti pensarlo bene oggi che c’è un fenomeno così forte: pensiamo ad Africa e Medio Oriente rispetto all’Europa. Dirlo non è far politica di parte: c’è la guerra e fuggono dalla guerra, c’è la fame e fuggono dalla fame. Ma quale sarebbe la soluzione ideale? Che non ci siano fame e guerra. Che ci sia la pace e che si facciano investimenti in quei posti perchè si abbiano risorse per lavorare e guadagnarsi la vita. Ma attenzione: c’è una cultura che li fa soffrire, è il fatto di essere gente sfruttata. Noi in generale andiamo là per sfruttarli. Un premier africano mi ha detto l’anno scorso che il suo primo impegno è la riforestazione del paese perchè le multinazionali erano andate lì e sfruttato. Non sfruttare Non facciamo i potenti che vanno a sfruttare. Hanno fame perchè non hanno lavoro e non hanno lavoro perchè siamo andati a sfruttarli". Per questo partono, diventano migranti ma, ha continuato Francesco, "anche qui sono sfruttati dagli sfruttatori dei barconi, da quel che ha fatto del Mediterraneo un cimitero: il ’mare nostrum’ oggi è un cimitero. Pensiamo a questo quando siamo da soli, come se fosse una preghiera".

Poi il Papa ha parlato del terrorismo e soprattutto degli attentati che hanno insanguinato l'Europa: "I ragazzi che hanno fatto la strage a Zaventem erano belgi: nati in Belgio, immigrati di seconda generazione, ghettizzati non integrati". Il Papa ha parlato dei giovani e ha analizzato quel processo, a suo dire, che lega il dramma della disoccupazione al terrorismo: "Quando c’è liquidità nell’economia non c’è lavoro concreto. Nella nostra cara Europa: come si può pensare - si è chiesto - che i paesi sviluppati abbiano una disoccupazione giovanile così forte? Non dirò i paesi ma sì le cifre: 40 per cento, 47 per cento, un altro il 50 altro lìvicino quasi il 60. Questa liquidità dell’economia toglie la concretezza del lavoro e la cultura del lavoro, perchè non si può lavorare. I giovani non sanno cosa fare e io, giovane senza lavoro, ho l’amarezza nel cuore: dove mi porta? Alle addizioni che hanno una radice, o mi porta al suicidio? Lo dicono quelli che sanno le vere statistiche dei suicidi, che non si pubblicano. Le vere statistiche non si pubblicano. Oppure - ha continuato il Papa - vado dall’altra parte e mi arruolo in un esercito terroristico. Almeno ho qualcosa da fare, dò senso alla mia vita".

Il messaggio di Papa Francesco


Il Pontefice ha poi inviato un messaggio ai Movimenti popolari riuniti in California. E anche qui tra i vari temi trattati c'è anche quello del terrorismo internazionale: "Nessun popolo è criminale, e nessuna religione è terrorista. Non esiste il terrorismo cristiano, non esiste il terrorismo ebraico e non esiste il terrorismo islamico. Non esistono.

Nessun popolo - afferma il Papa - è criminale o narcotrafficante o violento". Secondo Francesco, infatti, "ci sono persone fondamentaliste e violente in tutti i popoli e in tutte religioni, che si rafforzano anche con le generalizzazioni intolleranti, e si nutrono dall’odio e dalla xenofobia".

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