Momenti di forte commozione, a Parigi, per la commemorazione delle vittime degli attentati del 13 novembre. La cerimonia si svolge nel cortile de Les Invalides. Presenti le massime cariche dello Stato, il premier Manuel Valls e il presidente François Hollande. Dietro di loro, gli ex presidenti Valery Giscard d'Estaing, Jacques Chirac e Nicolas Sarkozy, e tutta l’opposizione. Una cerimonia sobria e solenne, in cui sono stati letti ad alta voce i nomi e le età delle 130 persone uccise dai terroristi. Presenti oltre 2mila persone: le famiglie delle vittime, i feriti che hanno scelto di partecipare ed erano in condizioni di farlo, i diplomatici di diversi Paesi. La Francia si riunisce nel dolore e nel ricordo.
Ad aprire la cerimonia le note dell’inno nazionale, interpretato dalla banda della Guardia repubblicana. Seguono momenti di toccante silenzio, rotto dalle note di una canzone di Jacques Brel, eseguita dalle cantanti Yael Naim, Nolwenn Leroy e Camèlia Jordana, mentre sul maxischermo scorrono le foto delle vittime. L'unico a parlare, come da programma, è Hollande. Il presidente ha chiesto ai francesi di mostrare la loro partecipazione esponendo la bandiera nazionale alle finestre in tutto il Paese.
Due famiglie delle vittime hanno deciso di non partecipare alla cerimonia: Jean Marie Peretti, padre di Aurelie, 33 anni, uccisa al Bataclan. Giornalista e membro del consiglio di amministrazione di Reporters sans Frontieres, Peretti accusa il governo francese di non aver fatto nulla di concreto dopo l’attacco a Charlie Hebdo di gennaio. Stessa motivazione è stata espressa ieri su Facebook da Emanuelle Prevost, il cui fratello 29enne Francois Xavier è stato anche lui ucciso al Bataclan. La Prevost ha esortato altre famiglie di imitarla, ma Peretti ha detto che la sua è una decisione personale e non un appello al boicottaggio della cerimonia.
Hollande: massacrati perché amavano la vita
"La Francia sarà al vostro fianco": è l’impegno fermo assunto da Hollande davanti alle famiglie delle vittime. Il capo dell’Eliseo ha ricordato che i 130 morti provenivano da 50 comuni francesi e da 17 Paesi stranieri. Una strage, quindi, che non ha colpito solo la Francia ma il mondo intero. "È perché amavano la vita che sono stati massacrati.
Centotrenta di noi, 130 risate che non sentiremo più". Hollande ha poi promesso che "la Francia farà di tutto contro il terrorismo, senza pietà, per proteggere i nostri figli. Dopo aver seppellito i morti, ripareremo i torti dei sopravvissuti".
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