Svolta in archeologia: il vero Partenone è il tempio delle Cariatidi

L'ipotesi di un archeologo olandese potrebbe cambiare radicalmente la storia e la mappa di Atene: il Partenone, simbolo della Grecia e della capitale greca, sarebbe in realtà un altro tempio dell'acropoli

Svolta in archeologia: il vero Partenone è il tempio delle Cariatidi

E se improvvisamente i romani, assieme ai milioni di turisti che ogni anno arrivano nella capitale, dovessero scoprire che il Colosseo in realtà non è il Colosseo?

Sarebbe indubbiamente un grande shock, si dovrebbe riscrivere non solo la mappa della Roma classica ma anche la storia della città eterna. Si può ben capire, partendo da questo assurdo, come si sta accogliendo la notizia ad Atene sul fatto che il Partenone, tra i monumenti più famosi al mondo e simbolo non solo della capitale greca ma anche di tutta la cultura classica, potrebbe in realtà non essere il Partenone.

Ad avanzare questa ipotesi è stato nei giorni scorsi l’archeologo olandese dell'Università di UtrechtJanric van Rookhuijzen. Attenzione però: né Atene e né la Grecia, se le tesi dello studioso dovessero dimostrarsi vere, verrebbero espropriati del loro monumento più conosciuto e visitato. Semplicemente, il Partenone sarebbe spostato di qualche metro, sempre all’interno dell’acropoli. In particolare, secondo van Rookhuijzen il vero Partenone sarebbe il tempio conosciuto oggi come Eretteo.

A questa conclusione l’archeologo olandese è arrivato esaminando alcuni documenti storicisia dal periodo greco che romano. Quello che oggi è conosciuto come Partenone, i greci dell’antichità classica lo chiamavano Hekatompedon, ossia “Tempio lungo 100 piedi”.

Si tratta infatti del tempio più grande dell’acropoli, dedicato alla Dea Atena al cui interno si nascondeva una grande stanza dove vi era custodita la statua raffigurante la divinità, oltre che ad altri oggetti di valore. Un vero e proprio tesoro, di cui parlano anche alcuni testi classici. Janric van Rookhuijzen, nell’esporre la sua tesi pubblicata sull’American Journal of Archaeology, ha fatto riferimento ad un inventario in cui si parla di Partenone come luogo che custodisce un grande tesoro.

Tuttavia, negli stessi testi, ha notato l’archeologo olandese, si parla anche di un altro tesoro custodito in un’altra stanza. Secondo lo studioso, è poco probabile che quello conosciuto oggi come Partenone potesse custodire due tesori.

E così, ecco che per spiegare questa incongruenza è arrivato in soccorso un testo romano, un itinerario di viaggio in cui si parla dell’Eretteo come di un tempio più piccolo ma dove all’interno vi erano importanti oggetti. Potrebbe essere questo il vero tesoro che ha poi dato il nome di Partenone all’Hekatompedon.

La sala del tesoro dunque, non sarebbe quella all’interno del tempio dedicato alla Dea Atena. Al contrario, questo luogo potrebbe identificarsi con l’Eretteo. Quest’ultimo edificio è comunque anch’esso molto famoso, anche perché contiene uno degli esempi più significativi dell’arte classica, ossia la Loggia delle Cariatidi.

Per secoli dunque, l’umanità avrebbe riconosciuto erroneamente come Partenone il tempio più grande dell’acropoli.

Quest’ultimo invece, se la ricerca dovesse essere confermata, dovrebbe tornare ad essere chiamato con l’appellativo di tempio di Atena o Tempio dei dieci piedi. La storia, ma anche il futuro, verrebbero di fatto riscritti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica